
Roma accelera sulle Zone 30: più sicurezza e meno traffico nei quartieri

Roma continua a trasformare la sua mobilità con l’ampliamento delle zone 30, aree in cui il limite di velocità viene ridotto a 30 km/h per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita nei quartieri. Il progetto non si limita a un semplice intervento sulla viabilità, ma si inserisce in un piano più ampio di rigenerazione urbana, con la creazione di nuove isole ambientali e spazi pedonali. Attualmente, il Campidoglio ha già istituito otto zone 30 in varie zone della città, dalla periferia all’Aventino, mentre altre due sono in fase di completamento. L’obiettivo è ambizioso: nei prossimi cinque anni, si arriverà a 78 zone 30, con una distribuzione capillare nei quartieri e un’attenzione particolare a ospedali e scuole.
Il progetto del Comune prevede che il limite di velocità ridotto venga introdotto progressivamente nelle strade secondarie e di quartiere, lasciando invariata la viabilità sulle arterie principali. L’assessore alla mobilità Eugenio Patanè ha sottolineato l’importanza di questa strategia, spiegando che non si tratta solo di sicurezza, ma di un nuovo approccio alla città. “La sicurezza stradale è una priorità della nostra amministrazione. Vogliamo realizzare oltre 70 isole ambientali e zone 30 per migliorare il rapporto dei cittadini con lo spazio urbano”, ha dichiarato ai media Patanè. L’obiettivo a lungo termine è ancora più ambizioso: nei prossimi dieci anni, il 70% delle strade di Roma potrebbe rientrare in questa nuova configurazione a velocità ridotta.
Oltre alle periferie, il piano prevede interventi anche nel centro storico, con la creazione di sei nuove isole ambientali in aree altamente turistiche come il Pantheon, Trevi-Quirinale e Tridente. Strade iconiche come via Giulia e via del Governo Vecchio verranno progressivamente pedonalizzate per restituire spazi ai cittadini. Parallelamente, il Consiglio comunale ha approvato una mozione per l’installazione dei “cuscini berlinesi”, speciali dossi progettati per rallentare le auto senza ostacolare il passaggio di autobus e mezzi di soccorso. Tuttavia, la loro introduzione è vincolata all’autorizzazione del Ministero dei Trasporti, non essendo ancora previsti dal Codice della Strada. L’iniziativa conferma l’impegno del Campidoglio nel ridisegnare la mobilità cittadina, con l’obiettivo di ridurre incidenti, migliorare la qualità dell’aria e favorire forme di trasporto più sostenibili.