Anzio, maxi operazione antidroga: 15 arresti e legami con i clan

17/01/2025

Un duro colpo al traffico di droga ad Anzio è stato inferto con l’arresto di 15 persone nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Velletri e dal Commissariato di polizia locale. L’ultimo fermo, un pusher egiziano, è avvenuto ieri davanti alla stazione ferroviaria. Tra gli arrestati, otto sono italiani, e i sequestri effettuati comprendono oltre 4,2 chilogrammi di cocaina, pronti a essere distribuiti sul litorale sud. Le indagini hanno svelato legami inquietanti tra l’organizzazione di narcos e clan di rilievo come gli Spada di Ostia e i Bellocco di Rosarno, confermando la presenza della ‘ndrangheta nella zona. Centrale nell’operazione è Maximino Soto Rojas, cileno, che agiva con la protezione dei fratelli Serour, a loro volta legati ai Bellocco. Soto Rojas aveva ripreso il controllo del territorio dopo essere scampato a un agguato nel 2021, ricorrendo a metodi violenti come l’incendio di appartamenti usati dai rivali per lo spaccio.

Le dinamiche emerse mostrano una gestione capillare del traffico di droga, con vedette pronte a segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine e simboli di appartenenza come il tatuaggio “MF54”, riferito al civico 54 di Corso Italia, epicentro dell’attività illecita. Soto Rojas, definito il dominus dell’organizzazione, aveva trasformato Corso Italia in un vero e proprio fortino dello spaccio, con una rete ben organizzata di pusher e basi operative per il confezionamento e la vendita di crack, venduto soprattutto ai giovani a prezzi accessibili. Per mantenere il controllo, l’organizzazione non ha esitato a ricorrere ad atti intimidatori che hanno scoraggiato la concorrenza, consolidando la propria influenza sul territorio.

L’operazione ha incluso anche la perquisizione della casa circondariale di Velletri, dove il cognato di Soto Rojas, detenuto, continuava a gestire lo spaccio tramite uno smartphone introdotto illecitamente. L’inchiesta ha portato alla luce anche episodi di corruzione, come l’arresto, lo scorso marzo, di un infermiere del carcere per spaccio. Coordinata dal dirigente Pietro Paolo Persichelli, l’operazione rappresenta un importante passo nella lotta contro la criminalità organizzata, dimostrando come il traffico di droga ad Anzio non sia un fenomeno isolato, ma parte di una rete più ampia con ramificazioni che si estendono fino alla Capitale e al resto del litorale.

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