Arrestato il latitante Bonalumi: indagini sui suoi appoggi romani

10/01/2025

Caccia aperta ai complici romani che hanno garantito rifugio e supporto a Olinto Bonalumi, uno dei latitanti più pericolosi d’Italia, arrestato lunedì all’Eur dagli agenti della Guardia di Finanza dopo due anni di fuga. Soprannominato “Lupin” per le sue capacità strategiche e la precisione con cui pianificava rapine ai danni di caveau, portavalori e gioiellerie, il 66enne non ha opposto resistenza all’arresto. Individuato grazie ai movimenti monitorati tra Capodanno e l’Epifania, è stato fermato nei pressi di via dell’Arte. Privo di documenti e cellulare, viaggiava a bordo di un’auto a noleggio. Gli investigatori ritengono che il boss, soprannominato anche “il mago delle vedove” per la sua abilità nell’aprire casseforti, abbia soggiornato stabilmente tra il quartiere Eur e Ostia, in una zona residenziale discreta, protetto da una rete criminale ben radicata nella Capitale.

Le indagini si concentrano sull’entourage che ha assistito Bonalumi, legato a figure storiche della criminalità romana, tra cui membri della Banda della Magliana e personaggi come Massimo Carminati. Già nel 2015, nell’ambito dell’operazione “Goldfinger”, il latitante era finito nei guai insieme a complici romani durante un summit organizzativo in un ristorante di Foggia, dove i poliziotti trovarono attrezzi sofisticati per compiere furti su larga scala. Bonalumi è considerato uno dei migliori “cassettari” d’Italia, capace di pianificare colpi spettacolari, come il furto del secolo al caveau del tribunale di piazzale Clodio nel 1999. Ora gli investigatori stanno verificando se durante la sua latitanza il boss abbia collaborato con bande attive in nuovi raid ai danni di banche e gioiellerie a Roma e nel Lazio.

Marco Garofalo, direttore della Prima divisione dello Sco, ha descritto Bonalumi come un «top di gamma» nel mondo delle rapine, dotato di intuito e fantasia nella pianificazione dei colpi, sebbene non si sia mai reso responsabile di crimini violenti. La sua sete di denaro era nota: durante una perquisizione fu trovato con 15mila euro nascosti negli slip. L’arresto di Bonalumi è solo l’ultimo di una serie di operazioni contro latitanti di alto profilo, come quella che a ottobre ha portato gli agenti fino a Medellin per catturare Luigi Belvedere, broker della droga legato ai Casalesi. Gli inquirenti ora stanno indagando sulla rete di contatti che ha permesso a Bonalumi di muoversi liberamente a Roma Sud, fornendogli auto a noleggio e coperture logistiche. Altri elementi potrebbero emergere dal covo romano dove ha trovato riparo negli ultimi mesi.

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