
Aggressione omofoba a Roma: coppia picchiata nella notte di Capodanno

La notte di Capodanno si è trasformata in un incubo per una coppia di ragazzi aggredita a Roma, nel quartiere Prenestino. Stephano Quinto, 26 anni, di origini peruviane, e il suo compagno Matteo sono stati vittime di un attacco omofobo mentre rientravano dalla cena di festeggiamenti. La violenza è iniziata con insulti lanciati da un balcone, per poi degenerare in un pestaggio da parte di un gruppo di dieci giovani. Secondo il racconto di Stephano, i due stavano camminando mano nella mano quando sono stati notati da alcuni ragazzi che festeggiavano in un appartamento. Dopo gli insulti iniziali, quattro di loro sono scesi in strada, accerchiando e aggredendo la coppia. Poco dopo, sono stati raggiunti dagli altri partecipanti alla festa, che hanno preso parte alla violenza. Le vittime, colpite con calci e pugni, sono state costrette a cancellare i video che avevano registrato con il cellulare. Stephano ha riportato un trauma cranico e una frattura al naso, con una prognosi di 25 giorni.
Sul caso stanno indagando i carabinieri, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare gli aggressori. Secondo le prime testimonianze, si tratterebbe di giovani tra i 16 e i 19 anni. Grazie alle indicazioni fornite dalle vittime, gli inquirenti sono riusciti a individuare l’appartamento da cui è partita l’aggressione. La padrona di casa, una ragazza di 19 anni, è già stata ascoltata dai militari. L’episodio ha scosso il quartiere e le associazioni LGBTQ+ romane. È stata indetta una manifestazione di solidarietà per il prossimo sabato, proprio nel luogo dell’aggressione. La comunità chiede giustizia e interventi concreti contro la violenza omofoba, fenomeno che continua a manifestarsi con episodi preoccupanti.
L’aggressione ha suscitato una forte condanna da parte delle associazioni per i diritti LGBTQ+, che denunciano la pericolosa diffusione di episodi di odio e bullismo nei confronti delle persone omosessuali. Rosario Coco, segretario di Gaynet, ha evidenziato come la mancata attenzione a questi fenomeni rischi di amplificare intolleranza e violenza all’interno della società. Coco ha ricordato che la cronaca ha già documentato episodi in cui anche persone eterosessuali sono state vittime di aggressioni per non essersi conformate a determinati standard maschilisti. L’aggressione del Prenestino rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme sulla necessità di educare le nuove generazioni al rispetto e all’inclusione, per prevenire futuri episodi di odio e discriminazione.