
Roma, maxi truffa ai danni dell’INPS: arresti domiciliari per cinque medici

Un’indagine condotta dai NAS di Roma ha svelato un sistema di frode ai danni dell’INPS, basato su certificati di invalidità falsi. I finti pazienti, dietro il pagamento di oltre 200 euro, ottenevano documenti intestati a strutture pubbliche per ottenere indennità di accompagnamento o assegni ordinari.
Il sistema ha portato all’arresto di quattro medici e del titolare di un centro di servizi di Albano Laziale, tutti accusati di associazione a delinquere, corruzione e falsità ideologica in atto pubblico. L’indagine, denominata “Invalidus”, ha individuato 25 pratiche fraudolente e ha sollevato il sospetto di ulteriori responsabilità tra altri professionisti sanitari.
Il gruppo operava tramite un centro servizi che fungeva da punto di incontro tra domanda e offerta. Qui, il titolare facilitava il riconoscimento di indennità e assegni previdenziali grazie alla collaborazione di medici compiacenti. Questi, senza effettuare visite mediche né verificare patologie reali, producevano certificazioni fasulle intestate a strutture pubbliche, conferendo ai documenti un’apparente validità legale.
Tra i coinvolti ci sono due medici romani (uno psichiatra e un otorino) e due dei Castelli Romani (un otorino di Velletri e un cardiologo di Albano), appartenenti a diverse ASL della Capitale. L’indagine ha dimostrato che il gruppo agiva in modo coordinato per garantire pratiche veloci e redditizie, con un giro d’affari basato esclusivamente su pagamenti in contanti.
L’operazione dei NAS ha portato alla luce un sistema illegale ben organizzato, ma le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità. I casi emersi sono collegati a un filone investigativo iniziato nel 2023, quando furono arrestati un altro medico e un infermiere in pensione per truffa e maltrattamenti in una struttura sanitaria.
Questa nuova scoperta conferma l’esistenza di un problema radicato: un sistema in cui la falsificazione di documenti medici rappresenta un canale per ottenere benefici indebiti. I NAS stanno ora verificando la possibile complicità di altri soggetti, mentre la Procura di Velletri coordina l’espansione dell’indagine per smantellare completamente questo circuito illecito.