
Liceo Virgilio: 60mila euro di danni dopo l’occupazione, la scuola resta chiusa

Dopo 12 giorni di occupazione, il liceo Virgilio di via Giulia è stato liberato, ma l’edificio rimane inagibile. I tecnici di Città Metropolitana hanno stimato danni per 60mila euro, con interventi urgenti necessari per il ripristino degli impianti antintrusione, antincendio ed elettrico, che da soli richiederanno 32mila euro. Altri 28mila euro saranno destinati a lavori di edilizia, come tinteggiature e revisione degli infissi. La pulizia e il ripristino dei bagni sono stati invece già completati con fondi della scuola. Gli studenti, che seguono le lezioni in didattica a distanza dall’inizio di dicembre, non torneranno in aula prima del 7 gennaio. Nel frattempo, la dirigente scolastica Isabella Palagi incontrerà genitori e docenti per discutere l’entità dei danni e le possibili azioni disciplinari contro gli occupanti.
La gestione della situazione ha sollevato tensioni tra la dirigenza scolastica e alcune famiglie degli studenti coinvolti nell’occupazione. Alcuni genitori hanno criticato l’atteggiamento della scuola, definendolo “repressivo”, e hanno messo in dubbio l’entità dei danni attribuiti. In una nota congiunta, hanno richiamato l’attenzione su un dossier fotografico redatto a ottobre, che documentava lo stato dell’edificio prima dell’occupazione. Questa disputa si aggiunge alla possibilità di sanzioni disciplinari per gli studenti e richieste di risarcimento per le famiglie, con la dirigente intenzionata a procedere anche con denunce penali. Le tensioni all’interno della comunità scolastica si erano già manifestate durante l’occupazione, con un sit-in organizzato dalla preside e un’assemblea dei genitori all’interno della scuola.
La situazione del liceo Virgilio non è un caso isolato. Dall’inizio dell’anno scolastico, le occupazioni hanno causato danni ingenti in diversi istituti romani. Tra questi, il liceo Gullace, devastato da incendi con costi di riparazione stimati in 2 milioni di euro, e il liceo artistico Enzo Rossi, che ha riportato danni per 20mila euro. Questi episodi mettono in luce un problema più ampio legato alla sicurezza e alla gestione degli edifici scolastici, oltre che alla necessità di un dialogo più efficace tra studenti, famiglie e istituzioni per prevenire situazioni simili in futuro.