
Liceo Virgilio devastato dall’occupazione studentesca: danni ingenti

L’occupazione al liceo Virgilio di Roma ha nuovamente acceso il dibattito, ma non per la qualità dei confronti o delle discussioni proposte dagli studenti, che è praticamente nulla. Questa volta, a far discutere sono stati i danni causati all’istituto: banchi distrutti, pareti imbrattate, muri sfondati e addirittura arredi scolastici bruciati. Nonostante le smentite degli occupanti, le fotografie hanno mostrato chiaramente il degrado lasciato alle spalle. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto in merito, ha parlato di atti di teppismo che danneggiano non solo la scuola ma l’intera comunità, sottolineando la necessità di ripristinare la responsabilità individuale: “Chi rompe deve pagare”.
L’Ufficio scolastico regionale ha autorizzato la didattica a distanza nei giorni precedenti alle vacanze natalizie, lasciando aperto un nodo cruciale: a chi addebitare i costi del ripristino? In passato, come nel caso del liceo Mamiani, le famiglie degli studenti coinvolti hanno dovuto sostenere le spese, evitando di penalizzare chi non aveva partecipato alla protesta. Situazioni simili si ripetono nelle scuole della Capitale, come al liceo Montessori, dove l’occupazione ha coinvolto anche giovani esterni all’istituto. Al Virgilio, nonostante il sit-in organizzato da alcune famiglie e sostenuto dal ministero, l’occupazione è andata avanti, con conseguenze sotto gli occhi di tutti.
Secondo il presidente dell’AssoPresidi di Roma, Mario Rusconi, solo l’occupazione di due scuole ha generato danni non inferiori a 350 mila euro, mentre due anni fa la cifra aveva raggiunto il mezzo milione di euro. Questi numeri evidenziano la gravità della situazione, sia in termini economici che educativi. Al liceo Cavour, ad esempio, la dirigente ha già disposto 15 giorni di sospensione per gli studenti coinvolti. L’accumularsi di questi episodi sottolinea la necessità di trovare soluzioni concrete per tutelare il patrimonio scolastico e promuovere forme di protesta che non sfocino in vandalismo e degrado.