
Nuova occupazione: 80 nomadi Rom in un capannone abbandonato alla Romanina

Un nuovo caso di occupazione scuote la periferia romana: un capannone situato in via Bernardino Alimena, nel quartiere Romanina, è stato occupato da circa 80 persone di etnia Rom, tra cui numerosi minori. I residenti temono che la situazione possa portare a rischi simili a quelli del recente incendio di Tor Cervara, dove un magazzino occupato è andato a fuoco. Secondo le testimonianze, i nuovi occupanti potrebbero essere gli stessi sgomberati dopo quel tragico episodio.
I residenti della Romanina si sono detti esasperati dalla gestione delle strutture abbandonate in città. “Siamo stufi di vivere nell’incuria“, spiega ai cronisti un cittadino, lamentando l’assenza di interventi preventivi per evitare episodi simili. L’area è descritta come “terra di nessuno”, dove chiunque si sente libero di occupare spazi senza controllo. Anche le associazioni locali, come la “Di Lorenzo”, si sono mobilitate per denunciare la gravità della situazione, sottolineando il rischio di ulteriori tragedie. La presenza di minori, esposti a condizioni di vita precarie, aggrava ulteriormente la preoccupazione.
Nei giorni scorsi una delegazione del Consiglio comunale di Roma si è recata sul posto per sensibilizzare le autorità competenti sulla necessità di mettere in sicurezza gli edifici abbandonati della zona. Tra le richieste principali, un piano di controllo più efficace e la destinazione di questi spazi a progetti utili per la comunità. Nel frattempo, un ulteriore incendio è stato segnalato ieri sera in una struttura dismessa di via Giorgio Perlasca, segno di una crisi diffusa legata alla gestione delle periferie.
La vicenda della Romanina rappresenta solo uno dei tanti segnali di un problema strutturale che affligge molte zone di Roma: edifici abbandonati, occupazioni illegali e mancanza di interventi mirati. Le istituzioni sono chiamate a rispondere per evitare nuove emergenze e garantire la sicurezza dei cittadini.