
Prima un blitz di 20 incappucciati, poi l’occupazione al Montessori

Il liceo Maria Montessori di Roma è stato al centro di una giornata di alta tensione, culminata con l’occupazione dell’istituto da parte di un gruppo di persone estranee al corpo studentesco. L’episodio si è svolto in due fasi: un primo tentativo di blitz, respinto dal personale scolastico con l’intervento della polizia, e un secondo attacco, avvenuto nel pomeriggio, che ha portato all’occupazione vera e propria.
In mattinata, intorno alle 8, circa venti giovani incappucciati hanno minacciato un’operatrice scolastica per ottenere le chiavi dell’edificio. Il gruppo, descritto come estraneo agli studenti iscritti al liceo, è fuggito all’arrivo delle forze dell’ordine. Nel pomeriggio, invece, gli stessi individui sono riusciti a entrare, scavalcando i cancelli e utilizzando ingressi laterali.
La preside Anna Maria De Luca ha subito denunciato l’accaduto, sottolineando l’estraneità del corpo studentesco a questi eventi. Nessuno degli studenti del Montessori ha partecipato all’azione, sollevando interrogativi su possibili regie esterne dietro le proteste. La dirigente ha inoltre ricordato episodi recenti di tensione, come l’affissione di manifesti contro lo scrittore Antonio Scurati durante una sua conferenza al liceo, e ha ribadito che gli studenti dell’istituto preferiscono modalità di protesta alternative.
Le forze dell’ordine stanno analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza per identificare i responsabili. L’accaduto evidenzia un’escalation di tensioni che aveva già coinvolto il Montessori nelle scorse settimane, quando due studenti erano stati sospesi per comportamenti provocatori in aula. In quella occasione, la scuola aveva risposto proponendo letture obbligatorie di autori come Italo Calvino e Carlo Cassola.
L’occupazione solleva interrogativi sull’organizzazione e le motivazioni dietro l’azione, con ipotesi di strumentalizzazione politica o sociale. Tuttavia, la preside ha confermato l’impegno della scuola a mantenere un clima di confronto costruttivo, lavorando per garantire il rispetto delle regole e la sicurezza di studenti e personale.