
Anche il liceo Visconti è stato occupato. E’ il settimo istituto a Roma

L’occupazione del Liceo Visconti, storico istituto romano, ha portato a sette il numero di scuole coinvolte in questa ondata di proteste nella Capitale. Nella notte tra sabato e domenica, il collettivo studentesco ha preso possesso della sede in Piazza del Collegio Romano, rivendicando temi centrali come la riforma dell’istruzione, l’alternanza scuola-lavoro e la gestione della crisi in Palestina. Il blitz, accompagnato da fumogeni e messaggi sui social, si inserisce in un quadro di crescente malcontento tra i giovani, che da settimane portano avanti contestazioni in diversi istituti, tra cui il Virgilio e il Plinio Senio. “Non ci sentiamo ascoltati dalle istituzioni”, affermano gli studenti, decisi a mantenere viva la loro protesta.
Tuttavia, l’occupazione del Visconti ha acceso un dibattito ancora più ampio, con una contro-protesta organizzata da docenti, genitori e dirigenti scolastici. Questa mattina, un gruppo guidato dalla preside del Virgilio, Isabella Palagi, si è dato appuntamento in Piazza Santi Apostoli per una manifestazione silenziosa contro l’interruzione della didattica e i danni causati alle strutture. “Confidiamo che questo sia un momento di riflessione per ribadire il valore della scuola come spazio di inclusione e crescita”, ha dichiarato Palagi, ribadendo che azioni come queste penalizzano una maggioranza silenziosa di studenti e famiglie. L’iniziativa punta a riaffermare il dialogo come strumento per affrontare i problemi del sistema educativo.
Nel frattempo, all’interno del Visconti, gli studenti occupanti continuano a organizzare attività come corsi di cinematografia e assemblee collettive. Ma la tensione resta alta: la preside ha convocato un incontro con i rappresentanti degli studenti per cercare una soluzione condivisa, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra il diritto alla protesta e quello allo studio. Con sette scuole già occupate, la situazione nelle aule romane sembra destinata a restare al centro dell’attenzione pubblica, alimentando un confronto tra visioni diverse sul futuro dell’istruzione.