L’avventura alla Roma di Ivan Juric è davvero arrivata al capolinea. La partita odierna doveva essere decisiva per il destino del tecnico serbo ed è arrivata una nuova sconfitta, che ha sancito la parola fine a questi due mesi tribolati da allenatore nella capitale. Giunto tra lo scetticismo generale, con la contestazione della tifoseria imbufalita per l’incomprensibile allontanamento dell’idolo Daniele De Rossi, non ha mai convinto appieno. E dopo la prima illusoria vittoria casalinga contro l’Udinese, sono arrivate una serie di risultati e soprattutto di prestazioni insufficienti.
Le ultime settimane sono state poi un’agonia per i tifosi giallorossi, divisi tra il sostegno alla squadra e la speranza di un cambio di direzione tecnica, coi risultati che non arrivavano e una serie di prestazioni deludenti. Lo scialbo pareggio di giovedì a Bruxelles ha aggravato il malumore generale e tutto il mondo romanista, tra radio, media, influencer, ha cominciato a manifestare tutta la propria insofferenza nei confronti di Juric. La partita decisiva per lui era quella odierna, ma non c’erano evidentemente i presupposti per vedere un risultato e un gioco diverso da quello espresso nelle ultime partite. Il disastro era nell’aria e il disastro è arrivato. E a pochi minuti dalla fine del match, conclusosi 3 a 2 per il Bologna, è arrivato l’esonero con un comunicato stampa della società.
“Vogliamo ringraziare Ivan Juric per il suo duro lavoro nelle ultime settimane. Ha gestito un ambiente difficile con il massimo della professionalità, e di questo gli siamo grati. Gli auguriamo tutto il meglio per il suo futuro. La ricerca di un nuovo responsabile dell’aerea tecnica è già iniziata e verrà annunciata nei prossimi giorni”.
Si vocifera di un possibile ingaggio di Roberto Mancini, liberatosi del contratto con la nazionale saudita, ma contro questa opzione ci sono le richieste economiche elevate e un passato con la maglia della Lazio. Ci sarebbe poi anche Massimiliano Allegri, anche lui dal contratto pesante: un normalizzatore, in grado di sistemare la squadra in campo e blindare la difesa, ma non certo un allenatore noto per il gioco spumeggiante. Ci sarebbe infine la tentazione Claudio Ranieri, un traghettatore fino alla fine della stagione: lui ha già fatto sapere che non ha in mente di tornare su una panchina, ma chissà che un appello accorato dalla Roma non lo convinca ad un’ultima fatica lavorativa.
Una cosa sembra molto difficile, secondo quanto filtrato nelle ultime settimane dalla società, ed è un ritorno di DDR. Evidentemente i Friedkin preferiscono avere un terzo allenatore a libro paga piuttosto che ammettere la sciocchezza di aver esonerato De Rossi. Certo è che chi si siederà nei prossimi giorni sulla panchina della Roma avrà davanti a sè un compito improbo. Con soli 13 punti e 5 sconfitte in 12 partite, la squadra sembra avviluppata in una crisi di gioco e risultati difficile da risolvere, mentre la zona salvezza dista ormai solo 3 punti.