
Degrado alla stazione Anagnina: un capolinea abbandonato

Il capolinea della stazione Anagnina della linea A di Roma si presenta come un luogo dimenticato, ostaggio del degrado e dell’abbandono. In quello che dovrebbe essere un punto nevralgico per il trasporto pubblico della Capitale, i segni dell’incuria sono evidenti: rifiuti abbandonati, panchine danneggiate, vecchie colonnine SOS vandalizzate e inutilizzabili, oltre a strutture fatiscenti. La situazione è allarmante non solo per la sicurezza dei cittadini, ma anche per l’immagine di una città che si propone come meta turistica internazionale.
Un tempo considerata una fermata strategica per i pendolari e per chi proviene dalle zone limitrofe al raccordo anulare, la stazione oggi appare come un luogo da evitare, soprattutto di sera. Senza un presidio di sicurezza, i viaggiatori si trovano spesso in condizioni di disagio e paura. I segnali di abbandono sono molteplici: dai cancelli arrugginiti alle aiuole incolte, fino ai marciapiedi invasi dai rifiuti, tra cui sacchetti di plastica, cartacce e altri detriti.
Il parcheggio dei bus turistici, pur essendo considerato una zona di fermata importante per decongestionare il traffico cittadino, è anch’esso vittima di un degrado che scoraggia chiunque voglia utilizzarlo. Una gestione più attenta e una manutenzione regolare potrebbero migliorare la sicurezza e la fruibilità dell’area, ma per il momento tutto sembra sospeso nell’inerzia delle istituzioni.
Il Comune di Roma, nonostante gli annunci di rinnovamento e restyling delle principali infrastrutture della città, sembra aver dimenticato questo snodo cruciale, lasciandolo in balia di un degrado che ne compromette la funzione e la dignità. In un contesto dove la modernizzazione dovrebbe essere una priorità, Anagnina rappresenta un simbolo di inefficienza e trascuratezza.
L’intervento immediato è necessario: non solo per restituire decoro a questa parte di Roma, ma anche per garantire ai cittadini e ai turisti la possibilità di usufruire in sicurezza di un servizio essenziale come la metropolitana. Senza azioni concrete, la stazione rischia di trasformarsi in un punto nero della Capitale, emblema di una Roma che si allontana sempre di più dall’idea di una città moderna e vivibile.