
Dovbyk non basta, è 1-1. Ma alla Roma manca un rigore

E’ di nuovo pareggio per la Roma. Il quarto in queste prime sette giornate. Ma anche stavolta il risultato lascia l’amaro in bocca ai tifosi giallorossi, che non hanno visto negli uomini di Juric una prestazione all’altezza per riscattare l’umiliante sconfitta di coppa contro l’Elfsborg.
Dovbyk è andato di nuovo a segno e questa è la buona notizia della partita di ieri all’U-Power stadium di Monza. Ma l’incapacità di mantenere il goal di vantaggio contro l’ultima in classifica ha fatto esplodere la rabbia dei tifosi che hanno seguito la squadra in trasferta. E nei minuti finali, si potevano udire distintamente dal settore ospiti gli espliciti inviti degli ultras ai giocatori di tirare fuori gli attributi. La pazienza pare essere esaurita nel mondo giallorosso che ancora non ha digerito del tutto l’esonero di De Rossi e che, soprattutto, ancora non ha visto un cambio di marcia tale da giustificare quella decisione della società.
Tolta la bella prestazione con l’Udinese, la Roma è ripiombata nel grigiore di gioco e risultati, anche se la situazione in classifica non è ancora preoccupante. Certo, bisogna cambiare marcia, perchè alla lunga con il segno X ad ogni partita non si va troppo lontano.
La partita col Monza lascia comunque l’amaro in bocca a tecnico e giocatori anche per alcune controverse scelte arbitrali. Su tutte, il pestone rifilato, pur se involontariamente, da Kyriakopoulos a Baldanzi in piena area. Un rigore apparso a tutti solare, meno alla squadra arbitrale e al Var, che non ha deciso di richiamare il direttore di gara a rivedere l’episodio al monitor. A fine gara il direttore giallorosso Ghisolfi ha parlato di decisione “inaccettabil”, mentre Juric ha aggiunto il suo carico, definendo “uno scandalo” la mancata concessione del penalty, che, se realizzato, avrebbe probabilmente messo in cassaforte la vittoria.
Rigore o no, la prestazione dell’undici giallorosso è stata inferiore alle attese e ancora una volta si è confermata la difficoltà a concretizzare le occasioni da goal costruite. Ora è il momento della pausa per gli impegni della Nazionale. Una pausa che tutto sommato potrà servire per ricaricare le batterie e trovare delle soluzioni ai problemi mostrati dalla squadra nelle prime giornate di serie A. Saranno due settimane di lavoro intenso per Juric e il suo staff. Sempre che i Friedkin non stupiscano tutti e non azzardino un nuovo cambio in panchina.