
Prenestino, ex Borghetto occupato di nuovo dopo la bonifica

La situazione nell’ex Borghetto Prenestino è nuovamente fuori controllo. Dopo gli incendi che avevano devastato l’area a luglio e l’annunciato abbattimento degli immobili abusivi entro settembre, nulla è stato fatto, e l’occupazione degli edifici è ripresa. La rabbia dei residenti è palpabile, e la sensazione di insicurezza cresce giorno dopo giorno.
L’area, situata all’incrocio tra via dell’Acqua Bullicante e via Prenestina, è diventata nuovamente rifugio per decine di persone che vivono tra baracche di fortuna, scarti industriali e materiali di ogni tipo. Scavi abusivi, discariche improvvisate e traffico illecito di rifiuti sono ormai all’ordine del giorno, alimentando il disagio dei cittadini che si sentono abbandonati dalle istituzioni. Le proteste non si sono fatte attendere: i residenti hanno organizzato sit-in e raccolte firme per denunciare la situazione, ma la risposta delle autorità è ancora insufficiente.
Gli occupanti, molti dei quali stranieri, si sono stabiliti in quelli che erano una volta capannoni artigianali, trasformando l’area in una zona franca. L’abbattimento degli edifici, promesso a più riprese dall’amministrazione comunale dopo i roghi, non è mai avvenuto a causa della mancanza di una delibera da parte della giunta. La commissaria incaricata di gestire la situazione ha spiegato che la procedura burocratica è ancora in corso, ma i residenti chiedono risposte immediate. “La situazione è esplosiva”, affermano con preoccupazione, sottolineando i pericoli per la salute e la sicurezza pubblica.
I recenti episodi di violenza non hanno fatto altro che aggravare il clima di tensione. Uno dei casi più gravi ha riguardato l’arresto di un uomo che, armato di machete, ha tentato di rientrare nell’ex Hotel Cinecittà, anch’esso al centro di occupazioni abusive. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato allontanato dall’area, ma ha cercato di fare ritorno con violenza, mettendo in pericolo chiunque si trovasse nei dintorni. Fortunatamente, è stato fermato prima che la situazione degenerasse.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo, ma i residenti chiedono misure più drastiche per porre fine all’occupazione illegale. Il clima di insicurezza è ormai insostenibile, e le istituzioni sembrano incapaci di fornire una risposta concreta. “Viviamo nel timore costante di nuovi incendi o di scontri violenti”, racconta un abitante del quartiere, preoccupato per la sua famiglia.
Le autorità comunali hanno promesso di intensificare i controlli e di procedere all’abbattimento degli immobili abusivi il prima possibile. Tuttavia, la burocrazia rallenta i processi, lasciando spazio all’illegalità. Intanto, la vita nel quartiere prosegue tra paura e incertezza, con i residenti che continuano a chiedere soluzioni concrete per un problema che sembra non avere fine.