
Roma in allerta per il corteo del 5 ottobre: aumentati i controlli nel Ghetto

Roma è sotto stretta sorveglianza, soprattutto nella zona del Ghetto ebraico, in seguito all’aumento delle tensioni legate a manifestazioni filo-palestinesi. La Questura della Capitale ha già emesso divieti in vista del 5 ottobre, giorno in cui erano previsti cortei, ma la situazione rimane tesa. Le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli, non solo nel Ghetto, ma anche in altre aree considerate “obiettivi sensibili”, compresi uffici diplomatici e sedi di organizzazioni israeliane.
L’attenzione è massima soprattutto nei pressi del Tempio Maggiore, la principale sinagoga della città. Qui sono state dispiegate ulteriori pattuglie mobili, e gli ingressi sono stati presidiati con maggiore rigore. Non si tratta solo di una precauzione legata alle manifestazioni, ma anche di una risposta alla recente campagna antisionista circolata sui social media, con la pubblicazione di liste di presunti “agenti sionisti”, tra i quali venivano prese di mira di mira personalità come Liliana Segre ed altri esponenti del governo, della cultura e del giornalismo.
La sorveglianza è stata aumentata anche in altre zone della città, considerate a rischio per possibili scontri. Tra queste, oltre al Ghetto, ci sono le ambasciate e i luoghi in cui operano rappresentanze diplomatiche israeliane o ebraiche in Italia. La Prefettura e la Questura hanno deciso di non abbassare la guardia, soprattutto dopo che in rete sono comparsi inviti espliciti a radunarsi a Roma il 15 ottobre, con slogan come “Rispondiamo con la mobilitazione di massa allo stato di polizia”.
La sicurezza pubblica è ora il tema principale, con la Polizia che ha predisposto un piano per scongiurare il rischio di disordini e violenze. Le autorità sono pronte a bloccare ogni forma di raduno non autorizzato, e monitorano con attenzione i punti di ritrovo indicati sui social. Tra i luoghi segnalati ci sarebbe anche la zona di Piramide, dove i manifestanti potrebbero radunarsi prima di muoversi verso il centro città.
L’invito alla mobilitazione, lanciato dai gruppi pro-Palestina, ha suscitato preoccupazione anche nelle comunità ebraiche di Roma e d’Italia, che temono atti di violenza o intimidazione. Le autorità, tuttavia, assicurano che non saranno tollerate violazioni dell’ordine pubblico, e che i controlli rimarranno intensificati per tutto il periodo critico, garantendo la sicurezza dei cittadini e dei luoghi di culto.