
Aggressioni schiaffi alla fidanzata: arrestato

Aggressioni, schiaffi, calci, offese e anche un tentativo di soffocamento, avvenuto a maggio scorso, e attuato con dei cuscini e delle coperte.
Aggressioni, schiaffi alla fidanzata: arrestato
Non solo. Anche per aver tentato di strangolare con il cavo del telefonino la sua fidanzata e convivente. Si legge questo e molto altro della consuetudine di abusare della donna che diceva di amare, nelle carte in cui il Pm ha trascritto le accuse nei confronti di un giovane uomo romano. Accuse mosse che trovano riscontro in parte sui segni lasciati sul corpo della donna e nella su psiche.
Giorni, settimane, mesi in cui la vittima ha subito e tollerato, come lei stessa ha poi denunciato, perfino le violenze sessuali. Fino all’ultimo episodio che l’ha portata a rivolgersi ai carabinieri della stazione Prenestina con i segni del laccio ben visibili sul collo. Mentre la vittima denunciava l’ultima aggressione, mettendo a verbale tutti i precedenti, il 19enne l’aveva contattata per dire che la stava aspettando sotto casa per ammazzarla.
L’ultima violenza
Era la notte fra sabato e domenica dello scorso week end quando i militari, dopo aver richiesto l’intervento del 118 per assistere la vittima si sono recati sotto casa del ragazzo, quest’ultimo aveva nello zaino un paio di manette e a seguito della perquisizione domiciliare sono state sequestrate due pistole giocattolo, un coltello a serramanico e una catena.
«Oggetti che chiaramente – come scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – confortano la piattaforma indiziaria dedotta contro lo stesso arrestato». Un neo diplomato, senza occupazione, che passa i suoi giorni a molestare la compagna per gelosia ma che poi viene messo ai domiciliari. Dalla ricostruzione della vittima, si è potuto annotare come le violenze, fisiche e verbali, scattassero a seguito di litigi innescati dal 19enne proprio per la volontà di controllare ogni abitudine della ragazza.
La costringeva a non frequentare amici maschi, le imponeva le compagne con cui poteva vedersi, le gestiva il telefono obbligandola a cancellare contatti a lui non graditi.
Libertà negata
E ancora ne limitava la libertà impedendole di iscriversi all’università. Non solo. Come se non bastasse, le chiedeva di ingoiare farmaci affinché dimostrasse così il suo “amore” e la obbligava a tagliarsi con un coltello, lo stesso che avrebbe dovuto usare per uccidersi, sull’avambraccio. Oltre alle offese e alle violenze carnali a marzo del 2024 la obbliga a dormire a casa dei genitori per poter controllare così tutti i suoi movimenti. Le ha puntato anche un coltellino il faccia lo scorso 7 e 8 giugno impedendole di uscire di casa per andare a lavorare nei seggi elettorali.
L’uomo una volta arrestato ha ammesso di aver compiuto «atti aggressivi» come scrive il gip e di averlo fatto perché «perseguitato dalla compagna», mentre in merito ai tentativi di strangolamento «negava di aver mai voluto ucciderla, precisando di aver voluto soltanto spaventarla».
Ora, per la ragazza, l’incubo è finito.