
Carcere di Rebibbia sotto shock: detenuto massacrato durante l’ora d’aria

Una spedizione punitiva ha scosso il carcere di Rebibbia durante l’aria d’aria, lasciando un detenuto con gravi lesioni e fratture. Claudio L., conosciuto come “Caccoletta”, è stato brutalmente aggredito da circa venti altri detenuti nel cortile del Nuovo Complesso di via Raffaele Majetti a Roma. L’aggressione, avvenuta il 24 aprile, è stata descritta come un atto di violenza coordinato.
Il legale di Claudio L., l’avvocato Pietro Nicotera, ha denunciato pubblicamente l’incidente, sottolineando la natura premeditata dell’attacco. Durante l’ora d’aria, il detenuto è stato circondato e picchiato con calci e pugni da parte di un gruppo di detenuti, alcuni dei quali di origine napoletana.
L’intervento delle guardie è avvenuto quando l’aggressione era già in corso, e solo dopo l’allarme sono stati bloccati gli autori del pestaggio. Claudio L. è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove è stato trattato per lesioni tra cui un trauma cranico, la frattura del setto nasale e la rottura di cinque costole. Il detenuto è rimasto in ospedale fino al 29 aprile.
L’aggressione sembra essere stata motivata dalla precedente condanna di Claudio L. per una tentata rapina, durante la quale aveva utilizzato una pistola finta. Questo episodio, avvenuto in presenza di un minore, ha scatenato la rabbia dei detenuti, alimentando la vendetta.
La violenza all’interno delle carceri continua a essere una questione seria, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sul trattamento dei detenuti.