
Ai Parioli nasce un palazzone di 8 piani. I residenti contro: «Uno scempio, questa è degenerazione urbana»

Via Petrolini, via Salvini, via Pezzana e via Ristori, comitati in rivolta. La ditta: «Sarà più basso di quello vicino».
I residenti dei condomini di via Petrolini, via Salvini, via Pezzana e via Ristoril’hanno definita «degenerazione urbana»mentre nell’intenzione del Campidoglio e soprattutto della Regione, promotrice della legge che consentirebbe a questo gigantesco palazzo di «rimpiazzare» in via Petrolini, nel cuore dei Parioli, una delle tante palazzine anni Sessanta, l’obiettivo sarebbe di «rigenerare» il tessuto cittadino. Invece, dopo l’approvazione da parte del CoQue (Comitato della Qualità urbana) del nuovo progetto firmato dallo studio Alvisi Kirimoto e Lorenzo Busnengo, tra i cittadini del quartiere c’è grande preoccupazione.
E per questo motivo è stato presentato un appello alla presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, in attesa dell’approvazione della Scia (il permesso per iniziare i lavori), invitandola a esaminare con attenzione le problematiche di impatto ambientale e di sicurezza relative alla sostituzione del fabbricato, ex sede della società Kpmg.
«Il progetto prevede la realizzazione di un condominio residenziale di otto piani, molti in più rispetto all’edificio esistente e ai fabbricati adiacenti, con la realizzazione di parcheggi interrati che determinano la drastica riduzione delle aree verdi e l’abbattimento di un pino monumentale – spiega l’architetto Antonella Belliazzi, promotrice dell’appello -. Oggi rischiamo che le palazzine anni 60 che sostituirono molti villini caratteristici del nostro tessuto urbano, vengano a loro volta rimpiazzate con palazzi “intensivi” del tutto incongrui, per dimensioni, altezze e caratteri architettonici rispetto all’ambiente circostante».
Il progetto approvato dal CoQue, dopo la bocciatura di altre proposte, è quello dello studio Alvisi Kirimoto e Lorenzo Busnengo che da tempo lavorano sulla rigenerazione urbana sostenibile e il primo fa parte anche del Gruppo 124 di Renzo Piano.
«Lavoriamo su via Petrolini soltanto da un anno e non c’entriamo nulla con i precedenti progetti stroncati più volte – sottolinea l’architetto Massimo Alvisi – Ogni novità, ogni costruzione genera ansia tra i residenti e noi la comprendiamo ma questo intervento non andrà a stravolgere nulla. Innanzitutto, non abbattiamo il palazzo ma lo ristrutturiamo e andremo anche a ridurre la cubatura che però avrà una diversa distribuzione: ci saranno due piani in più che comunque non supereranno l’edificio Salvini posto di fronte, realizzato dall’architetto Passarelli che è 26,84 metri mentre il nostro misurerà 26.20. Infine, pianteremo dieci alberi e rispetteremo l’identità delle altre costruzioni circostanti con gli stessi cromatismi e materiali».
Perplessità è stata manifestata anche dall’assessore all’Urbanistica del II Municipio, Paola Rossi, che ha inviato una lettera alla sua direzione tecnica sollecitando attenzione sulle criticità e ricordando che «abbiamo appena terminato le operazioni di ripristino del muro tra il civico 50 e 60 di via Giacinta Pezzana crollato nel dicembre 2019 e che dai carotaggi del terreno è emersa un’evidente fragilità di quel territorio».