
Stadio Flaminio, battaglia legale al Tar: Roma Nuoto contro il Comune

Il futuro dello Stadio Flaminio è nuovamente al centro di una disputa legale. La società Costruzioni civili e commerciali spa, mandataria del progetto di Roma Nuoto per la riqualificazione dell’impianto, ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) contro Roma Capitale. Il motivo? I presunti ritardi del Comune nell’esprimersi sul pubblico interesse dell’intervento, nonostante la conclusione positiva della conferenza dei servizi avvenuta oltre tre mesi fa.
Roma Nuoto non si limita a denunciare i ritardi, ma arriva a ipotizzare che il Campidoglio stia intenzionalmente procrastinando una decisione finale per “motivi politici“. Un riferimento velato all’interesse della Società Sportiva Lazio di Claudio Lotito, che ha presentato un progetto alternativo per trasformare il Flaminio nello stadio dei biancocelesti, con un investimento di 438 milioni di euro.
La società Roma Nuoto, invece, rivendica il suo progetto, definito “tempio dello sport femminile“, che prevede la riqualificazione dell’impianto con piscina, palestra, campi da padel e spazi commerciali, mantenendo il calcio, per un investimento di circa 55 milioni di euro. Un progetto che, secondo la società, attende una decisione da oltre quattro anni, ovvero dall’inizio dell’iter nel 2021.
Con il ricorso notificato al Campidoglio, Roma Nuoto chiede al Tar di accertare “l’illegittimità del silenzio inadempimento” del Comune e di condannarlo ad adottare un provvedimento espresso sul pubblico interesse del progetto. In alternativa, la società chiede la nomina di un commissario ad acta che agisca in sostituzione del Comune inadempiente.
Questa è la seconda volta in tre anni che Roma Nuoto e il Comune si affrontano al Tar per il Flaminio. Nel 2022, la società aveva vinto un ricorso per far riaprire la conferenza dei servizi, inizialmente conclusa con una “bocciatura”. A maggio 2024, il Comune ha riavviato l’iter, che si è concluso positivamente a dicembre, seppur con prescrizioni. Tuttavia, il passaggio in Campidoglio per la valutazione del pubblico interesse non è ancora avvenuto.
Nel frattempo, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha esteso il monitoraggio sull’iter del Flaminio, includendo anche il progetto della Lazio, e ha raccomandato al Comune “la massima trasparenza“. Il Campidoglio, da parte sua, assicura di aver agito nel rispetto delle regole e di voler prendere una decisione nel pieno interesse della città.