
West Nile virus, altri due morti e nel Lazio aumento dei contagi

Il virus West Nile si sta diffondendo con preoccupante rapidità nel Sud del Lazio e nella Campania settentrionale, con un focolaio esplosivo nella provincia di Latina. Solo ieri, l’Asl ha confermato altri 12 casi: undici febbrili e uno con sintomi neurologici. Il totale regionale sale così a 58 infezioni accertate, di cui 54 nella sola provincia di Latina, le altre distribuite tra l’Asl Roma 6 e il territorio di Frosinone.
Nel frattempo, in Campania – dove il focolaio del Casertano sembra collegato a quello laziale – si registrano due nuovi decessi: un 72enne di Maddaloni e un 76enne originario di Salerno, ospite di una struttura sanitaria di Grazzanise. Con questi, salgono a nove le vittime registrate in Italia dall’inizio dell’anno a causa del West Nile.
A fronte di un virus che nella maggior parte dei casi non provoca sintomi evidenti, l’emergere di forme gravi (come encefaliti e disorientamento neurologico nei soggetti fragili) ha spinto le autorità ad agire. Il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha firmato un’ordinanza urgente per contrastare la diffusione del virus, chiedendo ai Comuni di intervenire senza ritardi con disinfestazioni straordinarie e controlli vettoriali, come previsto dalle linee guida delle Asl e con il supporto dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana.
Per sostenere l’operazione, la Regione ha stanziato un milione di euro in fondi straordinari. Secondo Francesco Vairo, direttore del Seresmi-Spallanzani, «l’efficacia della rete di sorveglianza e la collaborazione dei medici di base hanno permesso di monitorare precocemente la diffusione del virus».
Gli esperti stimano che i casi reali siano almeno 10mila, molti dei quali asintomatici. Per Federico Gobbi, dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, «più infezioni porteranno inevitabilmente a più casi gravi e decessi». Altri specialisti, più cauti, sottolineano la necessità di attendere dati più coerenti con la realtà demografica italiana.
Secondo Antonello Maruotti, ordinario di Statistica alla Lumsa, «il picco sarà raggiunto tra la seconda e la terza settimana di agosto». Proprio per questo motivo, l’opposizione ha chiesto l’intervento urgente del ministro della Salute, Orazio Schillaci, in Parlamento.
«Non si può chiedere ai Comuni di affrontare da soli questa emergenza. Servono fondi e un piano di prevenzione nazionale», ha dichiarato la senatrice Sandra Zampa (Pd), capogruppo in Commissione Affari Sociali. Il ministro dovrebbe riferire in Senato la prossima settimana.
La situazione è sotto osservazione nazionale. A livello complessivo, il numero dei casi confermati in Italia si avvicina a quota 100, con il Sud del Lazio come epicentro. Pur non trattandosi di un virus trasmissibile da persona a persona, la presenza diffusa delle zanzare e la stagione estiva contribuiscono a un aumento progressivo dei contagi, che sarà fondamentale gestire con tempestività.