
“Un’indicibile tenerezza”: un triangolo d’amore tra le strade di Roma

Nel suo ultimo romanzo Un’indicibile tenerezza (La Nave di Teseo), Giorgio Montefoschi ci conduce in un viaggio intimo e complesso tra le dinamiche di un triangolo amoroso che si sviluppa nel cuore di Roma. Il libro racconta la storia di un sessantenne scrittore in crisi, diviso tra la relazione con una giovane donna e l’irresistibile attrazione per la sua editor. Sullo sfondo, una Roma borghese che si manifesta nei luoghi più iconici della capitale, dai Parioli a via dei Greci, passando per le aree intellettuali come via Flaminia e il circolo del tennis, fino a Borgognona e Giubbonari.
Il protagonista, un uomo che affronta le complessità dell’età avanzata, è tormentato dall’incapacità di dominare i suoi sentimenti. La crisi personale si riflette nella sua vita affettiva, tra l’indecisione e il bisogno di stabilità. Da un lato c’è Paola, giovane e misteriosa, che rappresenta la freschezza e la vitalità. Dall’altro, la sua editor Sabina, una donna più vicina a lui per età e con la quale condivide una profonda connessione professionale e intellettuale. La narrazione si dipana con una lucidità che rasenta il distacco, ma con una sottile malinconia che accompagna ogni decisione del protagonista, sempre in bilico tra il desiderio e il rimpianto.
Montefoschi adotta una prosa minimalista, fedele alla tradizione del romanzo borghese europeo, con uno stile che ricorda la nuova oggettività di autori come Peter Handke e Annie Ernaux. In Un’indicibile tenerezza, l’autore esplora le superfici delle relazioni, lasciando al lettore il compito di leggere tra le righe le emozioni più profonde e non dette. Le scene di vita quotidiana, i dialoghi essenziali e le riflessioni interiori del protagonista dipingono un quadro di affetti complessi e spesso inespressi, dove la vita sembra scorrere lenta ma inesorabile.
La storia si sviluppa su due livelli: quello più esteriore, fatto di incontri e passeggiate per Roma e Milano, e quello interiore, dove il protagonista riflette sulla natura dei suoi sentimenti e sulle scelte che è costretto a fare. La città eterna, con i suoi vicoli e i suoi monumenti, diventa quasi un personaggio a sé, testimone silenzioso delle passioni e dei conflitti dei protagonisti. Il Colosseo, Piazza di Spagna, le strade del centro storico fanno da cornice a una vicenda in cui l’amore è sempre sospeso tra il desiderio e l’impossibilità di realizzazione.
Le dinamiche tra i personaggi rivelano una profonda analisi della fragilità umana. Il protagonista si lascia andare all’attrazione per Paola, ma la sua crisi esistenziale lo porta a tornare sempre da Sabina, come se cercasse in lei una risposta che Paola non può dargli. Ma Sabina è a sua volta distante, troppo presa dai suoi stessi dilemmi per poter offrire la stabilità di cui il protagonista ha bisogno.
Un’indicibile tenerezza è un romanzo che parla di amori irrisolti, di desideri inespressi e del difficile equilibrio tra passione e ragione. Montefoschi costruisce un intreccio delicato e malinconico, in cui i sentimenti restano spesso imprigionati nella mente dei personaggi, incapaci di trovare una via d’uscita. Sullo sfondo, Roma osserva silenziosa, come una complice delle vicende umane, in un racconto che esplora la complessità dei legami e la sottile linea che separa l’amore dalla sofferenza.