
Una donna di 42 anni muore a Manziana: è giallo sulle cause

Un giallo avvolto da contraddizioni e silenzi ha sconvolto la quiete di Manziana, nel quadrante nord della provincia romana. Nelle prime ore di ieri, in una villetta di via Santa Severa, i carabinieri hanno rinvenuto il corpo privo di vita di Sara S., 42enne residente a Oriolo Romano, piccolo comune in provincia di Viterbo. A dare l’allarme è stato il proprietario dell’abitazione, un uomo di 40 anni, che ha inizialmente dichiarato agli investigatori di essere solo in casa al momento del decesso della donna.
Ma già dai primi rilievi qualcosa non ha convinto gli inquirenti. La visione delle telecamere di sicurezza delle ville vicine ha infatti evidenziato che la moglie dell’uomo ha lasciato l’abitazione solo dopo la chiamata al 112, smentendo la versione iniziale. «Ho fatto solo confusione», si sarebbe giustificato in un secondo momento l’uomo, ascoltato a lungo dai militari nella caserma di Bracciano, alla presenza del pubblico ministero.
Sul corpo di Sara non sono stati rilevati segni evidenti di violenza: nessuna ferita d’arma da taglio o da fuoco, soltanto un’ecchimosi alla tempia che potrebbe essere compatibile con una caduta. La Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per morte accidentale, ma non è esclusa l’ipotesi di una overdose.
Per chiarire definitivamente le cause del decesso, il pm ha disposto l’autopsia presso l’istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli, unitamente a esami tossicologici. Se dovesse emergere la presenza di sostanze stupefacenti letali – come crack o eroina – il reato potrebbe mutare in morte come conseguenza di altro delitto, aprendo la strada a ulteriori responsabilità per chi ha fornito o non ha soccorso la donna.
Nel frattempo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, insieme al reparto Scientifico, hanno contrassegnato almeno quattro tracce trovate all’ingresso della casa e sequestrato reperti per le analisi di laboratorio. Secondo alcuni inquilini della villetta, la donna avrebbe suonato al campanello chiedendo aiuto, entrando nell’abitazione già in condizioni critiche.
Resta anche da chiarire la natura della frequentazione tra Sara e la coppia che abitava nella villetta. Gli investigatori hanno sequestrato il telefono cellulare della vittima, che sarà analizzato nei dettagli per ricostruire i contatti e gli spostamenti delle ultime 72 ore. Un ruolo importante sarà giocato anche dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
Sara era anche una madre. I suoi familiari, distrutti dal dolore, sono giunti a via Santa Severa per il riconoscimento del corpo. Ora l’intera comunità attende risposte su una tragedia che, per ora, resta sospesa tra ipotesi contrastanti e troppi interrogativi.