
Ultimo fa sold out all’Olimpico: 60mila spettatori al primo dei 3 concerti

«Noi siamo Ultimo». La scritta campeggia sul maxischermo mentre lo Stadio Olimpico esplode di emozione. Sessantamila fan accolgono Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, che sbuca da una porticina e corre sulla passerella a forma di chiave, omaggio al brano con cui tutto è iniziato. È il primo dei tre concerti del tour “La favola continua”, il suo ritorno a casa dopo un lungo giro per gli stadi italiani.
Ad accoglierlo, un pubblico che ha esaurito i biglietti sette mesi fa, dormendo in tenda per accaparrarsi i primi posti. «Stamo a Roma, sarà un concerto di tante canzoni e poche parole», ha detto il cantautore 29enne, fedele alla sua poetica fatta di introspezione e semplicità. Da “Colpa delle favole” a “I tuoi particolari”, passando per “Peter Pan” e “La stella più fragile dell’Universo”, Ultimo ha costruito un repertorio generazionale che fa cantare ogni parola a memoria.
Il concerto è una vera liturgia laica, con i fan che diventano parte integrante dello spettacolo. «Mi dicono che parlo poco, ma quello che ho da dire lo dico nei testi», ha spiegato Ultimo, lasciando spazio a ballate emotive e arrangiamenti potenti. Sul palco anche Andrea Innesto, storico sassofonista di Vasco Rossi, e Mylious Johnson, batterista di Beyoncé e Pink, a testimoniare una cura musicale sopra la media.
Nel cuore dello show, Ultimo siede al pianoforte sospeso a dieci metri per cantare “La parte migliore di me”, dedicata al figlio Enea, nato proprio cinque anni dopo aver scritto “Il bambino che contava le stelle”. A seguirlo commossa, la compagna Jacqueline Luna Di Giacomo, figlia di Heather Parisi.
Poi la rivelazione: «Domenica farò l’annuncio più importante della mia carriera», anticipa, alludendo allo show del 4 luglio 2026 a Tor Vergata, dove si esibirà davanti a oltre 120.000 persone ai piedi della Vela di Calatrava, riqualificata per l’occasione. Il maxischermo nel parchetto di San Basilio, dove tutto è cominciato, è già sold out. Con “Sogni appesi” – definita da lui stesso «Il nostro inno» – Ultimo chiude un live che più che un concerto è una dichiarazione d’amore reciproca tra artista e pubblico. I fuochi d’artificio illuminano Roma e l’Olimpico: «Grazie Roma, questa è casa mia. E voi non smettete mai di credere nelle favole».
Tra gli spalti, anche Lorenzo Pellegrini, Leonardo Spinazzola e Nicola Zalewski. Sul palco, un ragazzo che con le sue canzoni ha fatto della fragilità un punto di forza, costruendo un linguaggio emotivo in grado di parlare a generazioni diverse. Forse snobbato dalle radio e dalla stampa, ma capace di riempire gli stadi con la forza della musica vissuta, non solo ascoltata.