
Tram fermi a Roma per due mesi per i lavori alla Tangenziale est

L’arrivo del secondo treno Hitachi alla stazione Ostiense, nella notte tra il 5 e il 6 agosto, è stato accompagnato da un annuncio che mescola novità e disagi. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha comunicato, tramite un video pubblicato su Facebook, che i tram romani dovranno fermarsi nuovamente tra ottobre e novembre, per consentire ad Anas di completare i lavori di consolidamento e riqualificazione dei piloni della Tangenziale Est, proprio davanti al deposito di Porta Maggiore.
I lavori, inizialmente previsti per il 2026, sono stati anticipati in vista dell’arrivo a dicembre del primo convoglio della nuova flotta di tram CAF – i mezzi ordinati nell’ambito del piano PNRR. «Bisogna lavorare in sicurezza – ha spiegato Patanè – e quindi verrà staccata la linea aerea. Non si potrà percorrere né via Prenestina né via dello Scalo San Lorenzo». Di conseguenza, per 60 giorni il servizio sarà sostituito da bus.
Lo stop consentirà anche l’accorpamento di alcuni interventi straordinari: «Con un’ordinanza del Sindaco – ha detto l’assessore – realizzeremo tre interventi già previsti per il 2026: il progetto Celio con il prato tra i binari, il progetto Ostiense con la sostituzione di sei scambi, e il progetto Galeno con la sostituzione di quattro scambi e quattro crociere». L’obiettivo è evitare ulteriori interruzioni nel prossimo biennio.
Intanto, dopo il deragliamento del tram 8 a giugno, si sono conclusi i lavori di sostituzione delle rotaie: la linea tornerà operativa a breve. Secondo l’assessore, «è stato sostituito il 30% dei binari, circa 24 km su 65, con l’obiettivo di arrivare a 39 km entro il 2028 per una spesa totale di 32,5 milioni di euro».
Infine, nella variazione di bilancio appena approvata, sono stati stanziati i fondi per il nuovo capolinea del tram 19 a Prati, che sorgerà su viale delle Milizie, all’altezza tra via Barletta e via della Giuliana. L’opera, dal costo di 6 milioni di euro, segna anche la fine definitiva del progetto Tva (Termini-Vaticano-Aurelio): «Sparisce la ‘V’ di Vaticano – ha ammesso Patanè – che avrebbe dovuto avere il capolinea a piazza Risorgimento». Un altro tassello di un piano che si ridisegna, tra nuovi treni, cantieri e strategie per non perdere i fondi europei.