
Tragedia al largo di Focene: due pescatori perdono la vita

Un’improvvisa ondata di maltempo ha trasformato una normale battuta di pesca in una tragedia, colpendo il peschereccio “Sette Fratelli” al largo di Focene, nei pressi del chiosco “40° all’ombra”. La barca, adibita alla pesca di vongole lupino, è stata sorpresa da onde alte due metri provocate da una violenta libecciata. Nonostante il tentativo dei due pescatori di ripararsi nella cabina di pilotaggio, entrambi sono finiti in mare. L’improvvisa intensità del maltempo non ha permesso ai marinai di lanciare l’allarme, ma alcune persone a terra, accorgendosi della situazione, hanno segnalato l’imbarcazione in difficoltà alla Guardia Costiera.
I soccorsi, coordinati dalla Guardia Costiera di Civitavecchia in collaborazione con la sala operativa di Fiumicino, si sono immediatamente attivati. Motovedette, rimorchiatori e squadre di subacquei hanno scandagliato la zona, nonostante le condizioni proibitive del mare. Nel pomeriggio, il corpo del comandante Massimo Di Biase, noto pescatore esperto, è stato rinvenuto a circa 500 metri dalla costa. Poco dopo, grazie anche al supporto di un elicottero dell’Aeronautica Militare, è stato ritrovato il corpo senza vita del figlio Claudio, giovane marinaio imbarcato da anni sulla stessa unità. La tragica notizia ha scosso profondamente la comunità di Fiumicino, che ha perso due stimati pescatori appartenenti a una famiglia di lupi di mare.
Massimo e Claudio Di Biase erano conosciuti e rispettati nella cittadina marinara e nell’intera comunità dei pescatori di Fiumicino e Ostia. La famiglia, famosa per la pesca di vongole, cannolicchi e telline, rappresentava una tradizione radicata nella zona. La “Sette Fratelli” era abitualmente ormeggiata lungo il porto-canale, accanto alla “Aliseo”, altra imbarcazione gestita dal fratello di Massimo, Roberto Di Biase. La tragedia, purtroppo, ha colpito due esperti del mare, abituati a lavorare in condizioni difficili. Il comandante della Capitaneria di Porto, Silvestro Girgenti, ha sottolineato l’imprevedibilità dell’evento, definendolo “un fenomeno rapidissimo“. La città di Fiumicino si stringe nel dolore per questa immensa perdita, mentre sgomento e incredulità pervadono l’intera comunità marinara.