
Tornano a casa da lavoro e la trovano occupata da una Rom incinta

Rientrare a casa e trovarla occupata da estranei è il terribile scenario vissuto venerdì sera da due inquilini di un appartamento ad Anzio, sulla costa romana. Intorno alle 22, al loro rientro, i due hanno scoperto che la serratura del portone in via dei Pesci 12 era stata cambiata. All’interno si era introdotta una donna nomade di etnia Rom, di circa 30 anni, approfittando dell’assenza dei legittimi affittuari. La donna, che ha dichiarato di essere incinta e senza alternative abitative, si è rifiutata di lasciare l’appartamento. I due inquilini, senza poter accedere alla loro casa, hanno allertato il proprietario, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
L’arrivo dei carabinieri non ha risolto subito la situazione. La donna ha continuato a rimanere nell’appartamento, sostenendo la sua impossibilità a trovare un’altra sistemazione. Dopo una lunga negoziazione, la svolta è arrivata quando il proprietario dell’immobile ha accettato di pagarla affinché lasciasse la casa. Ricevuta la somma pattuita, l’occupante ha abbandonato l’appartamento. E il fatto che le regole in Italia non siano adeguate e lascino troppa libertà d’azione ai malintenzionati è dimostrato una volta di più proprio da questo episodio: nonostante l’occupante fosse abusiva, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, è stato comunque necessario pagare “un pizzo” affinchè gli affittuari potessero rientrare nella loro abitazione al termine della giornata lavorativa. Dov’è la tutela della proprietà in casi simili? E questo episodio ha sollevato gravi preoccupazioni tra i residenti della zona. La chiusura imminente del vicino campo nomadi di Castel Romano, prevista entro il 2026, alimenta i timori di un aumento delle occupazioni abusive, di fronte alle quali i proprietari degli alloggi o i loro inquilini regolari rischiano di trovarsi indifesi.
Secondo i racconti dei vicini, l’occupazione sarebbe stata meticolosamente organizzata. La donna avrebbe osservato attentamente i movimenti degli inquilini, scegliendo un momento in cui la casa era vuota per agire con l’aiuto di altre persone. «Non è la prima volta che accade. Speriamo che non si torni a fenomeni di occupazioni in massa, come in passato», ha dichiarato una vicina. Fortunatamente, i due inquilini sono riusciti a rientrare nella propria abitazione (e ci mancherebbe altro), ma l’episodio resta un campanello d’allarme per il rischio di nuovi episodi simili nella zona.