
Svolta nell’agguato di Roma Ostiense: interrogato un testimone

L’ombra del mistero si infittisce sull’agguato avvenuto all’alba di domenica scorsa sulla via Ostiense, dove un buttafuori egiziano di 27 anni è stato crivellato di colpi. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore Mario Dovinola, hanno rivelato un dettaglio cruciale: la vittima non era sola nella Smart bianca da lui utilizzata. Un altro uomo era a bordo del veicolo ed è riuscito a fuggire, scampando miracolosamente all’attacco.
L’uomo in fuga è stato rintracciato e interrogato dagli inquirenti, i quali mantengono il più stretto riserbo sul contenuto della sua testimonianza. La sua versione dei fatti potrebbe rivelarsi fondamentale per ricostruire la dinamica dell’agguato e, soprattutto, per identificare chi ha aperto il fuoco dopo aver tamponato la Smart, costringendola a un testacoda sulla corsia opposta.
Inizialmente si era ipotizzata una ritorsione legata a una lite avvenuta nel “Nice”, la discoteca dove il buttafuori aveva lavorato durante la notte. Tuttavia, questa pista sembra essere stata abbandonata dagli investigatori, che ora propendono con sempre maggiore convinzione per un movente maturato in un contesto criminale.
A rafforzare questa ipotesi concorrono diversi elementi. Innanzitutto, le frequentazioni della vittima. Al suo collo è stata trovata una catenina con l’effige di Adrian Pascu, un giovane ucciso a Primavalle nel dicembre 2021. L’egiziano e il romeno erano legati da una profonda amicizia, entrambi gravitanti nell’orbita dei locali notturni di Ponte Milvio. Un ambiente che li aveva portati a stringere legami con la “batteria” degli albanesi, il braccio armato del noto Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, assassinato nel 2019.
Non solo, il nome di Pascu era emerso anche in relazione al tentato omicidio di Leandro Bennato e nei suoi affari si intrecciavano figure come l’ex capo ultrà della Lazio e Elvis Demce. L’omicidio di Pascu, inoltre, resta ancora avvolto nel mistero, con le indagini tuttora in corso.
Il buttafuori ferito, attualmente ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sant’Eugenio dopo un delicato intervento alla testa, non ha potuto fornire alcuna indicazione agli inquirenti. Accanto alla Smart, oltre ai bossoli dei proiettili che lo hanno raggiunto, è stata rinvenuta un’altra pistola, una Smith & Wesson calibro 38 risultata rubata, che si presume fosse nella disponibilità della vittima. Nelle sue tasche, inoltre, sono stati trovati circa 300 euro in banconote di piccolo taglio, un dettaglio che fa ipotizzare un’attività di spaccio.
Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle numerose telecamere di sorveglianza presenti lungo il tragitto percorso dalla vittima dal “Nice” verso la sua abitazione a Vitinia. Chi ha sparato potrebbe essere stato immortalato dagli occhi elettronici. Quel che è certo è che il 27enne ha lasciato il locale intorno alle cinque del mattino, con ogni probabilità in compagnia dell’uomo poi fuggito, e stava facendo ritorno a casa quando è stato raggiunto dalla furia degli aggressori sull’Ostiense.
Le indagini dei Carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Ostia proseguono serrate, coordinate dai pubblici ministeri della Procura, nel tentativo di fare luce su questo violento episodio e di dare un nome e un volto a chi ha premuto il grilletto, svelando al contempo i torbidi scenari criminali che potrebbero celarsi dietro l’agguato.