
Sicurezza al Quarticciolo-Alessandrino: il modello Giubileo

Il modello Giubileo applicato alla sicurezza prende forma, con il sottosegretario Alfredo Mantovano che ha avviato un tavolo operativo a Palazzo Chigi per affrontare il degrado sociale del Quarticciolo-Alessandrino, una delle sei aree individuate dal decreto Caivano-bis come “ad alta vulnerabilità sociale“. Alla riunione erano presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente del Municipio V Mauro Caliste, il governatore del Lazio Francesco Rocca, il prefetto di Roma Lamberto Giannini, i vertici di Invitalia e Sport e Salute, e il commissario Fabio Ciciliano, già incaricato per il progetto di Caivano. Durante l’incontro, Gualtieri ha illustrato le misure già adottate per contrastare il degrado e i futuri progetti, tra cui piscine, campi sportivi e biblioteche. L’obiettivo è un intervento coordinato che integri sicurezza e riqualificazione sociale, con un nuovo aggiornamento previsto tra due settimane.
Sono stati stanziati 180 milioni di euro fino al 2027 per finanziare progetti educativi e sportivi nelle sei aree critiche identificate dal Governo, comprese le zone del Quarticciolo-Alessandrino. Questo fondo sarà ripartito attraverso successivi tavoli tecnici, coinvolgendo le realtà locali per evitare interventi imposti dall’alto. Il modello Giubileo, che ha già dimostrato la sua efficacia nell’accelerare i cantieri per l’Anno Santo, viene ora adattato al contesto della sicurezza, promuovendo un rapporto più stretto tra istituzioni di diverso orientamento politico. Tuttavia, a differenza del Giubileo, dove il commissario straordinario era Gualtieri, in questo caso il ruolo spetta a Ciciliano, lasciando aperta la questione su chi sarà il sub-commissario per il Quarticciolo-Alessandrino. Tra le ipotesi c’è la possibilità che lo stesso Gualtieri assuma questa carica, ma non ci sono conferme ufficiali.
L’applicazione del modello Giubileo promette di sburocratizzare le procedure e garantire un approccio più snello e rapido, evitando i ritardi che spesso caratterizzano i progetti pubblici in Italia. Come sottolineato da Gualtieri, il decreto Caivano prevede che il piano di interventi sia sviluppato in collaborazione con i comuni interessati e le realtà locali attive sul territorio, garantendo così una visione condivisa e partecipata. Questo approccio non solo favorisce una maggiore efficacia degli interventi, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare il dialogo tra istituzioni e comunità, puntando a una riqualificazione che risponda alle reali esigenze dei cittadini.