
Sgombero del Forte Portuense: scontri, arresti e tensione in strada

Lunedì mattina la polizia ha sgomberato il Forte Portuense, un edificio di proprietà del Demanio gestito dall’Agenzia delle Dogane, dopo ripetute segnalazioni di occupazione abusiva. L’intervento si è reso urgente per prevenire un rave illegale previsto per la notte di Capodanno. All’interno del Forte, gli agenti hanno trovato casse acustiche, amplificatori e segni di consumo di sostanze stupefacenti. Le operazioni, iniziate con l’invito agli occupanti a raccogliere i propri effetti personali, sono degenerate quando uno degli occupanti ha opposto una strenua resistenza, chiamando a raccolta altri giovani che si sono radunati all’esterno.
La situazione si è aggravata quando circa 60 persone, tra anarchici, esponenti di centri sociali e movimenti studenteschi, si sono radunate all’esterno del Forte, bloccando il traffico su via Portuense e lanciando oggetti contro gli agenti. La polizia ha risposto per contenere i disordini, che hanno lasciato un bilancio di dieci agenti feriti, due manifestanti contusi e due arrestati: Brian Moretto, 31 anni, originario di Bassano del Grappa, e Claudio Casinovi, 23 anni, romano. Entrambi sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce. Inoltre, 15 persone identificate durante l’operazione sono attualmente sotto indagine.
La tensione è proseguita in serata, quando un gruppo di persone legate all’occupazione si è riunito davanti al commissariato San Paolo. Le autorità, per precauzione, hanno dispiegato un blindato e agenti sul posto, evitando ulteriori disordini. La vicenda del Forte Portuense rimane aperta: le autorità giudiziarie stanno esaminando le posizioni dei 15 identificati e analizzando le immagini video per individuare altri partecipanti alla sommossa. L’episodio solleva interrogativi sulla gestione degli spazi pubblici e sulla capacità delle istituzioni di prevenire situazioni di conflitto urbano.