
Scuola, si torna alla Maturità. Bocciato chi fa scena muta all’orale

La maturità 2026 cambia volto con una riforma che intende valutare non solo le conoscenze degli studenti, ma anche la loro maturità personale, la responsabilità e la capacità di affrontare il passaggio alla vita adulta. Un decreto presentato oggi in Consiglio dei ministri segna l’avvio ufficiale della riforma voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che entrerà in vigore già da quest’anno scolastico per gli studenti che si apprestano a frequentare l’ultimo anno delle superiori.
La prima novità riguarda il nome: addio alla dicitura “esame di Stato”, l’esame sarà chiamato semplicemente Maturità, come una volta. L’impianto resta quello tradizionale con due prove scritte e un colloquio orale, ma con cambiamenti sostanziali. La prima prova, di italiano, rimarrà identica per tutti gli indirizzi, mentre la seconda prova di indirizzo potrà includere quesiti di logica, problem solving e ragionamento critico, soprattutto nei licei scientifici e negli istituti tecnici. L’obiettivo dichiarato è valutare lo studente nella sua complessità, andando oltre la mera nozione e misurando la capacità di applicare conoscenze a contesti reali.
Il punto più discusso è il colloquio orale, che diventa obbligatorio. Non sarà più possibile ricorrere alla cosiddetta “scena muta”: «Chi non sostiene il colloquio non potrà essere ammesso al voto finale», ha spiegato Valditara. La prova sarà multidisciplinare e terrà conto anche di competenze trasversali acquisite durante il percorso scolastico, comprese esperienze di educazione civica e dei percorsi ex alternanza scuola-lavoro. Saranno valorizzati inoltre i crediti scolastici degli ultimi tre anni, con un peso maggiore sul rendimento costante nel tempo.
La riforma introduce anche un’attenzione particolare al voto di condotta. Con un 5 non si accede all’esame, mentre con un 6 si dovrà presentare un elaborato specifico sull’educazione civica. Per ottenere il massimo dei voti, il 100/100, sarà necessario avere almeno 9 in condotta. Le nuove regole riguardano anche il comportamento in classe: da quest’anno è esteso alle superiori il divieto assoluto di smartphone, già previsto per elementari e medie. Qualsiasi utilizzo, anche a fini didattici, comporterà sanzioni e penalizzazioni sul voto di condotta. Previsti inoltre provvedimenti più duri contro episodi di violenza a scuola, inclusa la possibilità di arresto in flagranza per aggressioni al personale scolastico.
Il calendario dell’esame cambia: la prima prova di italiano si terrà giovedì 18 giugno 2026, seguita dalla seconda prova il giorno successivo. Una modifica che potrebbe far slittare l’inizio dei colloqui di uno o due giorni rispetto al passato. Con questa riforma, il ministero intende dare alla maturità un significato più ampio: non solo verifica delle conoscenze, ma anche test di responsabilità, impegno e consapevolezza civica.