
Scuola, con lo smartphone in classe ora si rischia la sospensione

Da settembre, in tutte le scuole italiane, l’uso dello smartphone è vietato durante l’orario scolastico, senza eccezioni: il divieto riguarda non solo le lezioni ma anche la ricreazione e le pause tra un’ora e l’altra. A sancirlo è la direttiva del ministro Giuseppe Valditara, arrivata negli istituti con una circolare lo scorso giugno, che ha esteso alle superiori le regole già in vigore per elementari e medie.
Gli studenti dovranno tenere i telefoni spenti e riposti negli zaini o consegnarli in custodia, a seconda delle decisioni prese da ciascun istituto. Non tutti, infatti, hanno scelto di dotarsi di armadietti “blindati” per la custodia dei dispositivi: il costo elevato e la complessità logistica, specie nelle scuole con decine di classi, rendono questa opzione poco praticabile.
Per chi non rispetta le regole sono previste sanzioni progressive, fino alla sospensione. «Le sanzioni devono rispettare il principio di gradualità», ha spiegato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Si potrà quindi passare da un richiamo scritto o da una nota disciplinare fino alla sospensione per i recidivi.
La severità delle pene è legata anche al nuovo peso attribuito al voto di condotta: da quest’anno un 5 comporta la bocciatura automatica, mentre con un 6 l’alunno è rimandato e deve presentare un elaborato sull’educazione civica. Questo rende la disciplina ancora più incisiva come deterrente contro l’uso scorretto dello smartphone.
Non solo punizioni, ma anche educazione all’uso consapevole del telefono. «Oltre alle sanzioni faremo anche interventi educativi per far comprendere agli alunni cosa comporta un uso eccessivo dello smartphone», ha dichiarato Cristina Costarelli, preside dell’istituto Galileo Galilei di Roma e presidente di Anp Lazio.
Gli insegnanti avranno il compito di vigilare, anche nei momenti informali come la ricreazione in cortile, affinché il divieto venga rispettato. La circolare ministeriale cita inoltre studi internazionali, come il rapporto Ocse 2024 e le analisi dell’Oms, che sottolineano i danni di un uso smodato del cellulare sull’attenzione e sull’apprendimento.
Il provvedimento segna un passo deciso nella direzione di un’educazione più equilibrata, che mira a contrastare la dipendenza digitale e a restituire agli studenti un ambiente scolastico più concentrato e produttivo.