
Sarri dopo Lazio-Lecce: «60 minuti di alto livello, ma che rischio nel finale»
La Lazio supera il Lecce e ritrova una vittoria che dà respiro e fiducia, ma Maurizio Sarri non si concede troppi entusiasmi. Il tecnico analizza una gara dominata per larghi tratti ma lasciata aperta fino al novantesimo, con una lucidità che conferma il percorso di crescita impostato dall’inizio della stagione. «È stata una buona Lazio soprattutto nei primi 65 minuti. Un peccato essere stati fino all’ultimo solo sull’1-0, il risultato poteva e doveva essere più largo», osserva nel post partita ai microfoni di Sky Sport.
«Abbiamo creato tanto e rischiato pochissimo, ma tenerla in bilico fino alla fine non è l’ideale», aggiunge. Una vittoria che convince per gioco e intensità, ma che lascia anche qualche rammarico per la scarsa concretezza sotto porta, che rischia di vanificare gli sforzi fatti.
Nessuna deviazione dalla rotta tracciata a inizio campionato. Sarri ribadisce ancora una volta che la Lazio non si farà influenzare dagli alti e bassi della classifica. «Siamo stati chiari fin dall’inizio: il nostro obiettivo è crescere e vedere se a fine anno avremo 7-8 giocatori pronti per un progetto europeo. Non possiamo cambiare obiettivi in base all’ultimo risultato». Non manca una nota malinconica: «Oggi ho un po’ di tristezza nel vedere la curva vuota». Il riferimento è al clima dell’Olimpico, che solo nella parte finale della gara ha provato a spingere la squadra.
Nel dibattito sulla proposta di fermare la Serie A per permettere a Gennaro Gattuso di preparare al meglio i playoff Mondiali, Sarri esprime scetticismo. «Se si fa una cosa del genere, allora ogni squadra che va in semifinale di una coppa europea può chiedere lo stesso. Andava programmata prima. In un calendario così fitto può creare problemi a tutti». Poi una riflessione sulle sfide decisive: «Dobbiamo fare la semifinale con l’Irlanda del Nord e poi con Bosnia o Galles. Se perdiamo, è giusto non andare al Mondiale».
Il tecnico chiarisce anche la situazione legata a Dele-Bashiru, la cui esclusione sta facendo discutere: «Avevo deciso di reintegrarlo venerdì, poi la società mi ha chiesto di aspettare due o tre giorni. Oggi avrebbe potuto fare solo un quarto d’ora. Se ne parlerà in settimana e poi decideremo». Infine, un nuovo affondo contro il Var: «È eccessivo, inappropriato. Non sopporto quando si fa moviola sul fermo immagine: il calcio è dinamica, non un fotogramma».
Una vittoria che rilancia la Lazio ma non distoglie Sarri dalla prudenza: crescere, consolidare, preparare il futuro. Il piano non cambia. E per ora, anche dopo i tre punti, non cambierà.