
Rome Technopole, Polimeni: “L’ipotesi giusta per la sede è quella di Pietralata”

La rettrice della Sapienza: “Non chiamatelo Politecnico, è molto di più, dalle scienze al polo della salute”.
Pietralata al centro dei progetti futuri della Capitale, tra i quali il Tecnopolo. A collocarlo nella zona a nord-est è la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni: “L’ipotesi per la collocazione della sede del Tecnopolo di Roma è quella di Pietralata. Parliamo di una zona che nello Sdo vede già progettualità della Sapienza. Penso al prossimo trasferimento dei dipartimenti dell’area informatica, al comparto C10 dove andranno alcune sezioni di Ingegneria, e al nuovo studentato che si è appena concluso”. Più di un motivo, dunque, per considerare Pietralata “la zona più naturale“, come definito all’agenzia Dire dalla stessa Polimeni a margine del convegno sulla rigenerazione, la sostenibilità e la semplificazione di ieri, ha dichiarato all’Auditorium.
“Il Roma Tecnopole non va chiamato Politecnico”, ha aggiunto Polimeni, specificando l’esatta terminologia per riferirsi al progetto, approvato dal Miur pochi giorni fa e finanziato con 1,3 miliardi dal Pnrr. “Questo è un errore sia dal punto di vista formale che sostanziale. Il tecnopolo non equivale ad un politecnico, dentro c’è molto altro, dalle scienze al polo della salute. Il tecnopolo di Roma comprenderà una serie di proposte nel settore delle conoscenze con l’obiettivo di formare nuove competenze in interazione con il mondo produttivo della Regione Lazio“. E infatti il Tecnopolo punta ad essere un polo transdisciplinare e multitecnologico, proiettato sullo scenario internazionale con al centro le priorità della didattica, la ricerca, il trasferimento tecnologico. I pilastri dell’offerta saranno quelli della transizione energetica e della sostenibilità, della trasformazione digitale, dell’agri-bio farmaceutica e della salute.