
Roma, usava il car-sharing per i colpi: arrestato rapinatore seriale

Aveva architettato un sistema criminale meticoloso, basato su furti di identità, uso illecito di auto in car-sharing e una lunga serie di colpi messi a segno con precisione. Ma C.M., 48enne romano già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri di Pomezia, che lo hanno inchiodato per furto, sostituzione di persona e ricettazione, oltre che per una serie di rapine a farmacie. Fondamentali per la sua identificazione le immagini di videosorveglianza e le tecnologie dei sistemi di noleggio.
Tutto parte da una serie di episodi registrati a marzo, quando nella zona di Castel di Leva vengono segnalati furti di rame dalle colonnine elettriche. In uno dei casi, i militari arrivano persino a un inseguimento notturno, senza però riuscire ad acciuffare il sospetto. La svolta arriva grazie alla denuncia di una farmacista, che riferisce il furto di denaro e farmaci per un valore complessivo di 2.327 euro.
Le indagini si concentrano sul veicolo usato per uno dei furti: una Fiat 500 rossa del servizio Enjoy, immortalata in piena azione da una videocamera esterna della farmacia. Il dettaglio della targa visibile consente ai Carabinieri del Divino Amore di risalire all’account utilizzato per il noleggio. Dai dati emerge che il veicolo risulta noleggiato da un cittadino pakistano, in possesso di regolare patente. Ma qualcosa non torna: il sistema, infatti, richiede anche un selfie del conducente al momento del noleggio, e l’immagine mostra un volto diverso da quello del titolare del documento.
La svolta definitiva arriva quando C.M. viene arrestato in flagranza a Ladispoli, ancora una volta per furto di rame. Il suo volto, registrato in fase di fotosegnalamento, corrisponde esattamente a quello del selfie effettuato con la Fiat 500. Il cerchio si chiude.
Utilizzando due patenti rubate, una intestata a un pakistano e l’altra a un italiano, il 48enne aveva colpito in almeno tre farmacie nel giro di un mese. Oltre a quella di Castel di Leva, sono stati colpiti esercizi a piazza Monte Gennaro (Roma) e via Stella Polare (Ostia). In tutti i casi, C.M. arrivava a bordo delle auto car-sharing, prelevava gli strumenti da scasso dal bagagliaio e agiva in pochi minuti.
A incastrarlo anche i dati GPS delle auto, che hanno confermato la presenza del veicolo nei pressi delle farmacie nei momenti in cui sono avvenuti i furti. «L’utilizzo di mezzi a noleggio con identità false, in coincidenza temporale e geografica con i colpi, dimostra chiaramente l’intento criminoso», ha scritto il gip nell’ordinanza di custodia cautelare.
C.M. è ora in attesa di giudizio, ma il lavoro meticoloso dei militari ha smantellato un meccanismo tanto ingegnoso quanto pericoloso. Un sistema che ha mostrato come la tecnologia, se usata male, può diventare un’arma per delinquere, ma anche come – grazie agli strumenti giusti – può trasformarsi nel principale alleato della giustizia.