
Roma, spacciava mentre era ai domiciliari: arrestato 40enne albanese

Un’operazione di polizia ha portato allo smantellamento di un giro di droga nel quartiere Bastogi, alla periferia nord-ovest di Roma. Gli agenti del distretto Primavalle, supportati dalle unità cinofile, hanno arrestato un uomo di origini albanesi di 39 anni, già agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti. Dopo giorni di appostamenti, durante i quali i poliziotti hanno monitorato il via vai di clienti nell’appartamento popolare, è scattato il blitz che ha portato al sequestro di cocaina, crack e ketamina. Il pusher è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli.
All’interno della casa, gli agenti hanno rinvenuto oltre un chilo di sostanze stupefacenti, insieme a una mazzetta da 5mila euro e due telefoni cellulari criptati. I dispositivi, secondo gli investigatori, venivano utilizzati per gestire le vendite e coordinare le consegne. «Ogni movimento e ogni cliente erano annotati in un libro mastro, compilato a mano con nomi in codice, quantità e crediti», hanno spiegato gli inquirenti. Centinaia di pagine sequestrate raccontano di un volume d’affari da decine di migliaia di euro, a conferma dell’ampiezza del traffico.
Le indagini hanno rivelato un meccanismo ben collaudato: il 39enne non si allontanava mai dal pianerottolo di casa, servendo i clienti direttamente dalla porta, a pochi passi dall’uscita di emergenza. A filtrare gli accessi, un gruppo di vedette che controllava i movimenti e segnalava eventuali pericoli. Una volta incassato l’ordine, lo spacciatore rientrava nell’appartamento, prelevava la dose e la consegnava. Un sistema rapido ed efficiente, interrotto solo dall’irruzione degli agenti e dai cani antidroga Faro e Nelly, che hanno individuato i nascondigli della droga.
Ora gli investigatori lavorano per ricostruire la rete di complici e clienti. Particolare attenzione è rivolta ai due cellulari criptati, che potrebbero contenere contatti e conversazioni utili per allargare il raggio dell’inchiesta. L’appartamento del 39enne era diventato una vera e propria base logistica di spaccio, in una delle piazze di droga considerate tra le più attive della Capitale. «Si tratta di un’indagine solo all’inizio», sottolineano fonti investigative, convinte che il blitz a Bastogi rappresenti solo il primo passo di una più ampia operazione contro il narcotraffico romano.