
Roma, sosta selvaggia: 100 rimozioni al giorno e 25mila multe a settimana

A Roma il contrasto alla sosta selvaggia e all’abbandono dei veicoli entra nel vivo. Nei primi due mesi del 2025, la polizia locale ha effettuato oltre 5.500 rimozioni per violazioni legate al parcheggio irregolare, con una media di quasi 100 interventi al giorno. I numeri parlano chiaro: si tratta di un incremento di circa mille casi rispetto allo stesso periodo del 2024.
Le infrazioni più comuni riguardano veicoli lasciati in doppia fila, davanti ai passi carrabili, ai cassonetti, alle fermate degli autobus, ma anche su marciapiedi, piste ciclabili e stalli riservati ai disabili. Oltre alla rimozione forzata, il costo per chi commette l’infrazione si aggira intorno ai 150 euro, a cui va aggiunta la multa che varia da 41 a 168 euro, in base al tipo di violazione.
Secondo i dati raccolti, il quadrante nord della città risulta il più colpito. In particolare, il Centro e il quartiere Prati hanno fatto registrare ben 1.300 rimozioni, seguiti dai Parioli con 600, Monteverde e Appio con 400. Più contenute le cifre nelle altre zone, dove la media oscilla tra 100 e 300 interventi.
In parallelo alle attività della Municipale, è entrato in azione anche il sistema di street control “Cerbero”: 20 telecamere mobili montate sulle auto di pattuglia che registrano in tempo reale le violazioni e consentono agli agenti di sanzionare direttamente da tablet. Ogni settimana, vengono rilevati circa 25.000 veicoli in divieto di sosta, con sanzioni che possono arrivare fino a 344 euro.
Proseguono anche le bonifiche dei veicoli abbandonati, spesso ridotti a carcasse senza targa, assicurazione o parti essenziali. Da gennaio sono già 400 i mezzi rimossi, ma in alcuni casi si è trattato di vere e proprie operazioni ambientali. Lo scorso anno, ad esempio, tra via Galla Placidia e via Giorgio Cingoli era stato scoperto un cimitero di mezzi dismessi: camion, rimorchi, furgoni e anche Caterpillar, tutti da rimuovere e smaltire.
Il servizio di rimozione forzata, dopo anni di stallo, ha ripreso a pieno regime. “Abbiamo superato una fase complessa, segnata da sospensioni e fallimenti”, spiegano dal Campidoglio. Il blocco del consorzio che gestiva il servizio nel 2015 aveva costretto l’amministrazione a ripartire da zero, attraversando sette bandi prima di affidare gli appalti. Oggi il servizio, da 11 milioni l’anno, è stato diviso in lotti ed è pienamente operativo.