
Roma, sgominata la banda del furto nel negozio di Louis Vuitton
Prima Valentino, poi Dior e infine Vuitton, in una sequenza di colpi chirurgici nelle boutique del lusso tra Roma e Firenze. È stata identificata e smantellata la banda che in poco più di tre mesi ha messo a segno tre furti di alto livello, sottraendo borse, accessori e capi pregiati per un valore complessivo vicino al mezzo milione di euro. Un gruppo composto esclusivamente da uomini, di cui oggi tre membri – un italiano di 26 anni, un moldavo di 28 e un uruguaiano di 37 – si trovano in carcere. Gli indagati complessivi sono otto, e secondo gli investigatori la rete è ora completamente ricostruita.
A unire i fili delle indagini sono stati i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina e la Squadra Mobile di Firenze, impegnati parallelamente sui tre colpi. Il primo assalto risale al 7 agosto, quando quattro uomini entrarono nella boutique Valentino da un ingresso laterale nel cuore della Capitale, portando via borse e accessori. Da lì sono partiti appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e l’analisi delle immagini delle videocamere.
Pochi giorni dopo, nella notte tra il 30 e il 31 agosto, la stessa banda si sarebbe spostata a Firenze per entrare da Dior. I ladri avevano preparato il colpo la sera precedente, iniziando a danneggiare la parete laterale del negozio. Dopo aver aperto un varco, si erano calati all’interno passando da un armadio-cassa negli uffici. Alle due del mattino, con il volto coperto, riuscirono a sottrarre scarpe, borse e sciarpe per un valore stimato di almeno 184mila euro. È stato in questa fase che gli investigatori hanno iniziato a collegare i due episodi: «Le modalità operative erano sovrapponibili, così come alcuni dettagli logistici», spiegano gli inquirenti.
Il colpo più recente, quello al magazzino Louis Vuitton di via Mario de’ Fiori a Roma, è avvenuto nella notte del 16 novembre scorso. I ladri sono arrivati a bordo di una Alfa Romeo Stelvio nera, percorrendo via di San Sebastianello e via della Croce fino all’ingresso anonimo del deposito. Le telecamere del centro storico, comprese quelle del vicino negozio Bulgari, hanno ripreso tutta la scena. In quattro sono entrati tagliando la vetrata con una smerigliatrice, prelevando 140 oggetti tra borse, portafogli e accessori, per un bottino di oltre 307mila euro. «È il furto più disattento dei tre, ma anche il più redditizio», osservano gli investigatori. Un testimone ha allertato le forze dell’ordine, ma la banda era già fuggita.
La svolta è arrivata quando gli elementi raccolti nei tre casi hanno composto un quadro unico. Grazie al lavoro congiunto delle Procure di Roma e Firenze, i carabinieri, che tenevano d’occhio un appartamento nella periferia sud-ovest della capitale, hanno individuato il deposito della refurtiva. Zaini e borsoni pieni di articoli di lusso erano pronti per essere immessi nei canali della ricettazione. Qui sono scattati gli arresti, eseguiti dalla Squadra Mobile fiorentina in virtù dell’ordinanza firmata dal gip in relazione al furto Dior.
La banda contava anche elementi dedicati allo smistamento della merce, segno che l’organizzazione non si limitava ai furti ma aveva ramificazioni nella rivendita illegale. Le accuse spaziano dal furto aggravato alla ricettazione. Gli investigatori escludono, al momento, la presenza di altri complici: «Il gruppo è stato completamente ricostituito», spiegano, sottolineando che l’intera refurtiva è stata recuperata.