
Roma, sgominata banda di spacciatori: cinque arresti

Un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga, con un sistema di consegne a domicilio e violente spedizioni punitive, è stata smantellata dai carabinieri a Roma. Cinque persone sono state arrestate, mentre altre sono indagate a piede libero. Le indagini, durate da febbraio a giugno dello scorso anno, hanno permesso di ricostruire un ingente traffico di stupefacenti gestito da più gruppi di malviventi.
La banda utilizzava un sofisticato sistema di consegne a domicilio, simile a quello dei rider, per recapitare crack e cocaina. I clienti effettuavano gli ordini tramite chat di messaggistica istantanea, utilizzando nomi in codice per i luoghi di consegna e per i tipi di droga. «Siamo operativi dalle 10 di mattina a mezzanotte», era uno dei messaggi utilizzati per pubblicizzare il servizio. La “Centrale droga”, così si chiamava la chat più usata, era il fulcro delle operazioni.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un ex cliente, minacciato di morte per debiti contratti con la banda. I carabinieri hanno utilizzato una serie di strumenti investigativi, tra cui telecamere di sorveglianza, GPS sui veicoli utilizzati per le consegne, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questi elementi hanno permesso di ricostruire l’organizzazione e di identificare i responsabili.
La banda non esitava a ricorrere alla violenza per risolvere i problemi legati al traffico di droga. In un’occasione, cinque degli arrestati hanno aggredito e rapinato due uomini nel parcheggio di un circolo sportivo, fratturando il volto a uno di loro. «Parlavano dialetto romano», hanno raccontato le vittime. I malviventi si sono vantati dell’aggressione in alcune conversazioni telefoniche, fornendo agli investigatori ulteriori elementi per incastrarli.
Le cinque persone arrestate, tutte romane e già note alle forze dell’ordine, sono accusate di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, rapina e lesioni personali in concorso, aggravati dall’aver agito con armi e in più persone riunite. Altre otto persone erano già state arrestate in flagranza di reato nel corso delle indagini.