
Roma, rapina choc ai Parioli: dipendenti legati e cassaforte svuotata
 
		Momenti di terrore ieri pomeriggio in via Tirso, a due passi da piazza Buenos Aires, dove una banda di rapinatori armati e con il volto coperto ha fatto irruzione nel noto negozio d’antiquariato “La soffitta delle meraviglie”. Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi – almeno tre, con un probabile accento napoletano – hanno immobilizzato i dipendenti con fascette di plastica, costringendoli a sedersi a terra. Alcuni testimoni riferiscono che tra le vittime potrebbe esserci anche un cliente.
«Avevano un accento napoletano e si muovevano come professionisti», avrebbe raccontato uno dei presenti agli agenti. I rapinatori hanno prelevato il denaro dalla cassa e, con ogni probabilità, anche alcuni oggetti di valore esposti nelle teche, nonostante fossero protette da vetri anti-rapina. Poi hanno intimato alla titolare, sotto la minaccia delle armi, di aprire la cassaforte nel retro del locale. Costretta a digitare la combinazione, la donna ha consegnato ai banditi i preziosi custoditi all’interno.
Tutto è avvenuto in pochissimi minuti, con una precisione che lascia pensare a una banda esperta e ben organizzata. Tuttavia, gli investigatori ritengono che i rapinatori possano aver commesso un errore fatale: non avrebbero indossato i guanti. Per questo sul posto è intervenuta la Polizia Scientifica, che ha raccolto diverse impronte digitali e altri reperti utili alle indagini.
Sul luogo del colpo è arrivata anche un’ambulanza: la titolare, sotto choc, si è sentita male subito dopo la rapina. Ancora da chiarire la fuga dei malviventi: alcune testimonianze parlano di due scooter di grossa cilindrata, altre di una persona fuggita a piedi e due complici a bordo di un mezzo scuro. L’entità del bottino è tuttora incerta, ma viste le caratteristiche del negozio si parla di diverse migliaia di euro in contanti e gioielli.
Gli agenti hanno ascoltato fino a tarda sera le testimonianze dei residenti e dei commercianti della zona, nel tentativo di ottenere elementi utili per risalire alla banda. “La soffitta delle meraviglie” è infatti un esercizio storico del quartiere, conosciuto da molti romani e portato avanti da una famiglia di antiquari da più generazioni.
Negli ultimi mesi, a Roma, si è registrata una preoccupante escalation di rapine e furti ai danni di attività commerciali e gioiellerie. Solo poche settimane fa, un colpo simile è stato messo a segno in una gioielleria dell’Appio Latino, in largo Don Orione, dove i banditi hanno sfondato la porta con una spranga di ferro portando via un bottino da 20 mila euro.
Anche la cosiddetta “banda del buco”, che negli ultimi anni ha colpito in pieno centro, è tornata a far parlare di sé: in due casi, i malviventi sono stati arrestati grazie alle telecamere di sorveglianza, come accaduto in via Bocca del Leone, dove gli agenti hanno ricostruito passo dopo passo i sopralluoghi effettuati prima del furto. Resta indelebile nella memoria, infine, il maxi-colpo alla gioielleria Bulgari di via Condotti, che fece scalpore per la precisione e l’audacia con cui venne eseguito.
La polizia di Roma ora indaga per identificare i responsabili della rapina di via Tirso: un colpo lampo ma violento che ha riportato il tema della sicurezza al centro delle preoccupazioni dei cittadini e dei commercianti del quartiere.
 
                 
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
     
            
    