
Roma, principe a processo contro l’ex: «Per Tanya ero solo un bancomat»

«Per Tanya ero solo il suo bancomat». Con queste parole ha esordito il principe Giacomo Bonanno di Linguaglossa, deponendo di fronte ai giudici dell’ottava sezione penale del tribunale di piazzale Clodio durante l’udienza del processo per circonvenzione di incapace che lo vede parte lesa nei confronti della sua ex compagna, la 38enne Tanya Yashenko. L’ex modella e influencer bielorussa, presente in aula vestita di bianco e con un aspetto dimesso, deve rispondere anche di autoriciclaggio.
Il racconto del principe si è protratto per circa due ore, durante le quali ha ripercorso la loro relazione, iniziata nell’autunno del 2019 e culminata con la denuncia presentata nel dicembre del 2021. Due anni costellati di spese ingenti: viaggi lussuosi, regali sfarzosi ed elargizioni varie che, complessivamente, ammonterebbero a un milione e 350 mila euro.
Secondo la testimonianza di Bonanno di Linguaglossa, non si tratterebbe di semplici atti di generosità, come sostenuto dalla difesa di Tanya, ma di vere e proprie pretese alle quali il principe non riusciva ad opporsi per timore di essere abbandonato. «Non avevo scelta. Non volevo, ma dovevo. Se non l’avessi assecondata mi avrebbe lasciato. Ci sono cifre che devo ancora ripianare», ha dichiarato con amarezza.
Impressionante l’elenco delle mete esotiche e degli hotel di lusso menzionati in aula, dove Tanya e i suoi familiari avrebbero soggiornato a spese del principe: Saint Tropez, Cannes, San Diego, le Maldive, Beverly Hills. «Diceva che ero uomo e che quindi dovevo pagare io sennò ero tirchio», ha riferito Bonanno ai giudici. Vertiginoso anche l’inventario dei regali fatti all’ex fidanzata, alla madre e alle amiche di lei: orologi Rolex, Patek Philip, Bulgari, borse e accessori di lusso, culminati con un anello di fidanzamento del valore di 85 mila euro. A ciò si aggiungono le auto, una Mercedes Gle da oltre 80 mila euro e una Smart, con tutte le spese di mantenimento a carico del principe.
Il maggiore dei carabinieri Francesca Lauria, che ha condotto le indagini coordinate dal pm Stefano Pizza, ha catalogato ben 139 reperti, tra bracciali, preziosi e accessori, quasi tutti riconducibili ai conti del principe o a quelli da lui alimentati in favore di Tanya. Dalle indagini è emerso che, all’inizio della loro relazione, l’ex modella frequentava un altro uomo, un imprenditore italiano che, a sua volta, avrebbe beneficiato delle risorse economiche del principe.
La situazione è precipitata dopo il gennaio del 2022, quando l’eco mediatica della loro travagliata storia d’amore ha portato alla denuncia per circonvenzione di incapace. Tanya avrebbe trasferito e intestato a società riconducibili all’imprenditore beni e denaro per centinaia di migliaia di euro. Anche dopo la denuncia, avrebbe più volte contattato Bonanno di Linguaglossa per convincerlo a ritirare la querela. «A marzo del 2022 mi diceva che era in un convento a Viterbo, distrutta dal dolore. Mi pregava di fare marcia indietro. E invece stava a Napoli, a casa del suo ex. A quel punto non ci ho visto più», si è sfogato il principe in aula.
A corroborare lo stato di vulnerabilità del principe, è intervenuta la dichiarazione del professor Fabrizio Iecher, psichiatra forense e consulente della procura, il quale ha diagnosticato in Bonanno, durante la relazione con Tanya, un «disturbo misto di personalità con tratti disfunzionali comportamentali», legato anche al trauma dell’abbandono dei genitori durante l’infanzia. Una fragilità emotiva di cui, secondo l’accusa, la Yashenko si sarebbe consapevolmente approfittata.
In aula, Tanya Yashenko ha voluto rilasciare una dichiarazione spontanea: «Sono stata molto innamorata di lui, abbiamo avuto una relazione molto intensa ma complicata, a volte difficile. Quando ci siamo conosciuti mi ha subito colpito, l’ho trovato molto sensibile, mi ha conquistato sotto tutti i punti di vista. Se non avessimo sbagliato a fare queste denunce, saremmo stati ancora insieme oggi».