
Roma, nuove occupazioni nelle scuole: con il Mamiani 23 licei coinvolti
A Roma continua a crescere l’ondata di occupazioni scolastiche, con due nuovi istituti aggiunti alla lista: il liceo Mamiani di Prati e l’Aristofane al Tufello. In totale sono ora 23 le scuole della Capitale coinvolte in proteste e blitz notturni, un numero destinato ad aumentare con l’avvicinarsi delle festività natalizie. Le rivendicazioni degli studenti variano, ma quest’anno la protesta ha un filo conduttore preciso: la solidarietà al popolo palestinese e il dissenso verso le politiche internazionali in Medio Oriente.
Gli studenti del Mamiani, in un documento diffuso sui social, spiegano di aver agito nell’ambito di «un percorso politico intrapreso negli scorsi mesi», collegando la loro iniziativa alla condizione del popolo palestinese e al piano di pace degli Stati Uniti, ritenuto insufficiente. Tuttavia, il gesto non è stato accolto con favore dalla dirigenza scolastica. La preside Tiziana Sallusti ha definito l’occupazione «un atto illegale e pericoloso per l’incolumità dei ragazzi e un grave gesto contro la democrazia e il diritto allo studio». In una comunicazione alle famiglie, la dirigente ha invitato i genitori a «intervenire tempestivamente per far desistere i propri figli» e ha annunciato «immediata denuncia e richiesta di sgombero alle autorità competenti». Nonostante ciò, all’interno dell’istituto le attività autogestite proseguono, con corsi, assemblee e tornei sportivi organizzati dagli studenti.
Il clima resta teso anche al liceo Righi, occupato da 12 giorni consecutivi. Ieri sera si sono registrati momenti di tensione quando alcuni militanti di estrema destra, con il volto coperto, hanno tentato di entrare nell’edificio. «Sotto il liceo Righi una banda di fascisti ha lanciato bottiglie contro l’istituto», ha denunciato il senatore del Partito Democratico Filippo Sensi, annunciando un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Secondo quanto riferito dagli studenti del collettivo, gli aggressori «sono stati respinti e cacciati due volte. Nessuno si è fatto male», e la serata è poi proseguita con musica e dj set. «La data di dis-occupazione si deciderà nei prossimi giorni», hanno aggiunto i giovani, confermando che l’occupazione continua.
Le proteste si intrecciano con lo sciopero generale della scuola previsto per oggi, che rischia di paralizzare ulteriormente la didattica in molti istituti. A Roma, la manifestazione principale si terrà alle 16 davanti al Ministero dell’Istruzione, dove confluiranno studenti, docenti e personale scolastico. Nel frattempo, il preside del Righi, Giovanni Cogliandro, ha espresso preoccupazione per la deriva assunta dalle proteste: «Il senso di questa occupazione è ormai venuto meno, mentre perdura il danno nei confronti di molti studenti, privati del diritto allo studio». Con le scuole trasformate in centri di dibattito politico, musica e autogestione, a venire meno sono la didattica e l’insegnamento.