
Roma, mercato chiuso senza colpi: a Gasperini resta qualche malumore

Il sipario sul calciomercato è calato senza sorprese per la Roma, che nonostante le attese non ha portato a Trigoria gli innesti richiesti da Gian Piero Gasperini. L’ultimo giorno di trattative non ha prodotto scambi né colpi in entrata: Dovbyk è rimasto, Gimenez al Milan, George al Fulham, Sancho all’Aston Villa e Baldanzi ancora in giallorosso. Un epilogo che ha diviso tifosi e addetti ai lavori tra chi valuta positivamente la linea di sostenibilità e chi teme un gap ancora ampio rispetto alle prime della classe.
Gasperini, già in ritiro, aveva chiarito le sue priorità: completare la rosa non significa rinforzarla. Il tecnico aveva chiesto due colpi per l’attacco: Sancho e Fabio Silva. Il primo è volato in Premier, il secondo è sfumato dopo un lungo corteggiamento, lasciando l’allenatore con la sensazione di un’occasione persa. Anche lo scambio Gimenez-Dovbyk, che avrebbe potuto alleviare la delusione, è saltato per divergenze sulla formula del riscatto con il Milan.
La società, dal canto suo, rivendica i progressi: riduzione dell’età media della rosa (da 28 a 25,5 anni), taglio al monte ingaggi sotto i 90 milioni e una squadra ritenuta più competitiva di quella della scorsa stagione. Ma resta il rischio di avere un allenatore scontento, una variabile che potrebbe pesare sull’andamento stagionale.
Il vero nodo è l’assetto offensivo: Gasperini aveva chiesto un esterno destro, ma il mercato non lo ha consegnato. La Roma si ritrova con sette attaccanti, cinque dei quali mancini: Dybala, Soulé, Bailey, Baldanzi e Dovbyk. L’unico destro naturale è El Shaarawy, mentre Ferguson rappresenta l’eccezione per la sua ambidestria. «Ho tutti mancini in squadra, qualcuno dovrà pure giocare a piede a favore», aveva commentato il tecnico, già consapevole delle difficoltà di gestione. In questo contesto, la coppia Dybala-Soulé appare destinata a caricarsi sulle spalle la fase offensiva. Baldanzi, trattenuto dopo il mancato passaggio al Verona, rischia di trovare poco spazio e potrebbe salutare a gennaio. Bailey, duttile sulle fasce, resta un’alternativa importante ma non ancora centrale nel progetto. C’è poi il punto interrogativo rappresentato da Dovbyk, di cui è stata caldeggiata la cessione fino all’ultimo giorno, senza concretizzarla: il rischio è che rimanga un corpo estraneo nella rosa giallorossa.
Le criticità non si limitano all’attacco. In difesa, Ghilardi non è ancora pronto e Gasperini ha schierato Hermoso come centrale di destra, nonostante sia un altro mancino. Ndicka, Angeliño e Tsimikas completano un pacchetto arretrato anch’esso sbilanciato verso il piede sinistro. A centrocampo, invece, la situazione è opposta: quasi tutti i giocatori – Koné, Pisilli, Cristante ed El Aynaoui – sono destri, mentre l’arrivo di Pessina è sfumato nelle ultime ore di trattative. E’ rimasto poi l’ex-capitano Pellegrini ed è da capire se di qui a gennaio, quando potrebbero riaprirsi i discorsi per la sua cessione, Gasp vorrà ritagliargli qualche spazio.
Il bilancio finale, dunque, lascia più di un interrogativo. La Roma ha scelto la via della stabilità finanziaria, ma il mancato arrivo dei rinforzi chiesti da Gasperini rischia di trasformarsi in un boomerang tecnico. La palla, ora, passa al campo.