
Roma, maxi blitz dei carabinieri al campo nomadi di via Candoni

Un blitz dei carabinieri ha interessato nella mattinata di ieri il campo rom di via Luigi Candoni, già al centro di polemiche e cronache per episodi di degrado, incendi e danneggiamenti ai mezzi Atac. L’operazione, condotta dalla Compagnia di Roma con il supporto dell’ottavo reggimento Lazio, ha avuto come obiettivo quello di censire i presenti, contrastare ogni forma di illegalità e verificare le condizioni generali dell’insediamento. L’iniziativa è stata pianificata su disposizione del prefetto Lamberto Giannini, in linea con le direttive del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
I militari hanno perlustrato l’intero perimetro del campo, entrando nei viali interni e soffermandosi davanti alle baracche. Sono stati effettuati controlli capillari dei documenti e ispezioni accurate ai 37 veicoli presenti, molti dei quali abbandonati o in disuso. “L’obiettivo è stato garantire un monitoraggio totale dell’area, prevenendo ogni forma di illegalità”, hanno sottolineato fonti investigative.
Durante l’ispezione, l’attenzione si è concentrata su un box abbandonato dove i carabinieri hanno trovato 11 coltelli da macellaio. La provenienza e l’eventuale utilizzo restano da chiarire, ma il rinvenimento ha destato particolare allarme. Complessivamente sono state identificate 292 persone, di cui 115 minorenni, appartenenti in larga parte a comunità rom e bosniache. Ben 95 risultano con precedenti penali.
Il campo di via Candoni non è nuovo a interventi delle forze dell’ordine. Nei mesi scorsi i carabinieri della compagnia Roma Eur avevano identificato oltre cento persone con precedenti, sequestrando diversi veicoli privi di assicurazione e recuperando merce rubata ai turisti. In un caso, una donna di 25 anni fu sorpresa mentre danneggiava un’auto con una tronchese. Parallelamente, il gruppo forestale dei carabinieri ha svolto ricognizioni ambientali per monitorare lo sversamento illecito di rifiuti e ridurre il rischio di incendi, attività che hanno portato all’intervento dell’Ama per la rimozione di cumuli di immondizia. Questa serie di controlli rientra in un piano di monitoraggio costante degli insediamenti nomadi attorno alla Capitale, sia sul fronte della legalità che della sicurezza ambientale.
Il blitz di ieri rappresenta un nuovo tassello di una strategia più ampia, che mira a riportare sicurezza e decoro in una zona segnata da anni da illegalità e degrado.