
Roma, la guerra dei carabinieri ai borseggiatori: reati in calo del 20%

Un nuovo arresto alle prime ore del mattino, sulla tratta Manzoni-Vittorio Emanuele della metro A: due peruviani e un cubano sorpresi a derubare un turista danese del portafoglio. Scene che si ripetono quotidianamente a Roma, soprattutto nei luoghi più frequentati dai visitatori. Eppure, grazie al rafforzamento dei controlli per il Giubileo, i carabinieri segnalano un calo significativo dei reati.
Secondo i dati dell’Arma, tra giugno e agosto 2025 si è registrata una diminuzione del 20,5% rispetto all’anno precedente, nonostante l’aumento del flusso di pellegrini e turisti per gli eventi dell’Anno Santo. Basti pensare al Giubileo dei giovani, che da solo ha portato in città oltre un milione di persone, potenziali vittime di borseggiatori.
Il centro storico resta l’area più esposta. A piazza Navona, i ladri approfittano dei turisti seduti ai ristoranti per sfilare borse lasciate incustodite accanto alle sedie. A Largo Agnesi, vicino al Colosseo, puntano invece sugli zaini poggiati a terra per scattare foto ricordo. In metro e sugli autobus i colpi avvengono spesso nei momenti di maggiore affollamento, mentre di notte aumentano gli scippi di collanine d’oro ai danni dei giovani romani in uscita dai locali.
Le forze dell’ordine consigliano di non lasciare mai incustoditi borse e zaini, nemmeno per pochi istanti, perché i ladri più esperti riescono a colpire anche mentre la vittima cammina.
Tre sono i principali gruppi che operano nella capitale, senza pestarsi i piedi. I nordafricani (soprattutto marocchini, tunisini e algerini) agiscono in solitaria e prediligono gli scippi notturni di collane d’oro, approfittando spesso dello stato di ebrezza delle vittime. I latinos, al contrario, si muovono in coppia o in piccoli gruppi, vestiti in modo elegante per confondersi nella folla: colpiscono in metro o nei pressi dei monumenti e a fine giornata dividono il bottino.
Le rom di seconda generazione operano in squadre più numerose, quattro o cinque ragazze, capaci di mimetizzarsi tra i turisti. In metro preferiscono agire all’ingresso dei vagoni, mentre in superficie ricorrono alla tecnica della “foto” o delle “indicazioni”: un complice distrae il turista, l’altro lo deruba. In entrambi i casi, il denaro e le carte di credito sono l’obiettivo principale, mentre i telefoni cellulari vengono sempre più spesso scartati e abbandonati.
«Il fenomeno resta preoccupante, ma la presenza capillare dei militari sta riducendo i margini d’azione dei malviventi», spiegano fonti investigative. Il Giubileo, con le sue folle di fedeli, ha acceso i riflettori su una piaga che Roma conosce da anni, ma che oggi viene affrontata con una strategia più mirata.