
Roma, la campagna vaccinale anti-influenzale parte questa settimana

La nuova campagna vaccinale antinfluenzale prende il via in Italia, anche se le Regioni non partiranno tutte nello stesso momento. Il Ministero della Salute ribadisce l’importanza della vaccinazione come strumento di prevenzione non solo contro l’influenza, ma anche contro le sue possibili complicanze, che possono coinvolgere cuore e cervello, come miocarditi ed encefaliti.
Il vaccino è indicato per tutti a partire dai 6 mesi di vita, ed è fortemente raccomandato per le categorie a rischio. L’obiettivo è aumentare la copertura, ancora troppo bassa, soprattutto tra gli over 65.
Nel Lazio la distribuzione delle dosi è già iniziata: i vaccini sono stati inviati ai centri vaccinali e ai medici di base, con le farmacie che riceveranno le forniture entro la settimana. Lombardia e Toscana partiranno ufficialmente mercoledì.
Il vaccino è raccomandato a chi ha più di 60 anni, alle persone fragili con patologie croniche, alle donne in gravidanza e ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni. Secondo il Ministero della Salute, l’obiettivo minimo di copertura negli over 65 è il 75%, mentre quello ottimale è il 95%. Lo scorso anno, però, la quota raggiunta è stata soltanto del 53,3%.
Il dottor Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma e segretario provinciale della Fimmg, sottolinea: «Quest’anno è importante vaccinarsi. Ora vediamo molti casi di Covid, ma nei prossimi mesi ci aspettiamo un’intensa diffusione dell’influenza».
Secondo l’epidemiologo Gianni Rezza, docente all’università Vita-Salute San Raffaele, ci saranno probabilmente tre virus influenzali in circolazione: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B (Victoria), già diffuso in Australia. «Potremmo avere una vera e propria macedonia di virus» avverte Rezza, ricordando che lo scorso anno in Italia si sono registrati 16 milioni di sindromi simil-influenzali.
I numeri diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità dimostrano quanto sia cruciale vaccinarsi, soprattutto per i più fragili. Durante la stagione 2024-2025 sono stati registrati 601 casi gravi di influenza confermata con ricovero in terapia intensiva, e 134 decessi.
Il sottotipo A (H1N1) è risultato il più pericoloso, legato alla maggior parte delle forme gravi e ai decessi. Le fasce più colpite sono state quelle tra i 60 e i 79 anni, spesso con una o due comorbidità. L’Iss sottolinea che nel 77,4% dei casi gravi le persone non erano vaccinate.
Un dato che conferma la necessità di una maggiore adesione alla campagna vaccinale per prevenire nuove ondate di ricoveri e decessi nei prossimi mesi.