
Roma, i comitati di quartiere chiedono più voce nei progetti urbanistici
“Laboratorio Roma”, un’iniziativa promossa da Daniele Giannini, ha riunito oltre 150 cittadini al cinema Tiziano per discutere le trasformazioni che stanno modificando la città. L’obiettivo è chiaro: i comitati di quartiere vogliono avere una voce più forte nel processo decisionale riguardo a progetti come la gestione del verde, la mobilità privata e le opere del Pnrr. Giannini spiega che il progetto è politico, ma non si occupa di politica: “Vogliamo ribadire che Roma è prima di tutto dei suoi cittadini”.
I comitati di Flaminio, Parioli, Villaggio Olimpico e Belle Arti chiedono di essere interpellati prima che il Comune lanci cambiamenti nei quartieri che abitano quotidianamente. Tra i progetti in discussione ci sono le modifiche a via Guido Reni, dove si prevede la realizzazione di nuovi parcheggi, e le modifiche alla ciclabile di via Panama, un tema che ha sollevato forti proteste tra i residenti. “Vogliamo avanzare le nostre proposte perché il livello delle idee dei cittadini è molto alto”, afferma Giannini, sottolineando la qualità delle soluzioni suggerite dai residenti.
Un tema ricorrente riguarda la mobilità sostenibile e il piano per le ciclabili. Silvia Graziosi del comitato “Insieme per Guido Reni” spiega che, sebbene siano favorevoli alle ciclabili, il quartiere ha già una carenza di parcheggi, aggravata dal traffico generato da strutture come lo Stadio Olimpico e l’Auditorium. Le ciclabili sono ben accette, ma i residenti chiedono di bilanciare le esigenze di tutti i cittadini, comprese le necessità di parcheggio.
Anche i residenti di via Panama si sono opposti alla riduzione della carreggiata per far posto a una ciclabile. Luca Gagliani, portavoce del comitato Sos via Panama, lamenta il fatto che i residenti e le attività locali (come studi professionali e l’università Luiss) siano stati ignorati nella progettazione della nuova ciclabile. “Ci sono disagi per i disabili, e la soluzione proposta non è stata pensata in modo inclusivo”, afferma una residente. La critica principale riguarda la creazione di un tratto del GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici) in mezzo alla carreggiata, invece di riqualificare l’infrastruttura esistente.
I comitati chiedono una città veramente sostenibile, ma per tutti i cittadini. Le loro richieste vanno oltre la mobilità: vogliono essere coinvolti nella pianificazione di zone 30, Ztl, la riqualificazione del verde pubblico e altri interventi nei quartieri. “Vogliamo vedere i progetti prima che vengano realizzati e avere l’opportunità di esprimere le nostre opinioni”, dichiarano i residenti. È un appello per un processo partecipativo che coinvolga chi vive quotidianamente nei quartieri, e che ha idee e soluzioni che conoscono meglio di chiunque altro.