
Roma-Eur, il corteo di Fratelli d’Italia contro la mobilità (in)sostenibile
Una lunga fila di automobili all’Eur, davanti al Palalottomatica, per ribadire il “no” alle politiche sulla mobilità del Campidoglio. È la protesta organizzata ieri dalla sezione romana di Fratelli d’Italia contro il pacchetto di misure approvato dalla giunta Gualtieri, dal limite dei 30 km/h nel centro storico – che entrerà in vigore da gennaio – alle nuove piste ciclabili che stanno ridisegnando alcune arterie della città, come via Panama e via Guido Reni. La manifestazione è iniziata con un minuto di silenzio dedicato alle vittime della strada, un gesto simbolico che ha preceduto l’avvio dell’iniziativa.
Al centro del dissenso c’è la convinzione che le politiche della mobilità capitolina rischino di penalizzare residenti, lavoratori e commercianti. I manifestanti hanno contestato soprattutto il nuovo limite dei 30 km/h, definito da molti come “un provvedimento calato dall’alto”, e la costruzione delle piste ciclabili ritenute invasive o «inutili». Tra le richieste avanzate dai partecipanti figuravano la manutenzione delle ciclabili esistenti, l’aumento dei parcheggi di scambio e l’estensione della rete metropolitana fino al Grande raccordo anulare. «La città non può essere trasformata senza ascoltare chi la vive ogni giorno», ha spiegato uno degli organizzatori.
In origine era previsto un corteo automobilistico verso viale della XVII Olimpiade, dove i progetti urbanistici legati al Grab – il Grande raccordo anulare delle bici – stanno creando frizioni con i residenti del Flaminio per la riduzione dei parcheggi. Ma la Questura avrebbe imposto un limite massimo di cento auto, un numero subito superato dalle adesioni. Da qui la decisione di mantenere l’iniziativa all’Eur. «Non vogliamo paralizzare la città. Mettere in corteo 300 macchine significa bloccare Roma per chilometri, e non è questo il messaggio che vogliamo dare», ha dichiarato Marco Perissa, deputato e presidente della federazione romana di FdI. «La manifestazione è riuscita e il nostro segnale è arrivato», ha aggiunto.
La data scelta ha generato non poche polemiche: ieri ricorreva infatti la giornata in memoria delle vittime della strada, e circa duecento persone si erano radunate su via Cristoforo Colombo per ricordare Francesco Valdiserri e Beatrice Bellucci, entrambi travolti a pochi anni di distanza lungo la stessa arteria. Da parte del centrosinistra è arrivato l’invito a FdI a rinviare l’iniziativa in segno di rispetto. Le opposizioni hanno criticato la concomitanza, chiedendo una diversa programmazione. I meloniani hanno però replicato con toni netti: «Un infame atto di sciacallaggio. La nostra è una protesta civile e legittima», si leggeva nella nota diffusa dai consiglieri del partito in Campidoglio.
La giornata si è comunque svolta senza incidenti, ma la contrapposizione tra mobilità sostenibile e difesa della viabilità tradizionale continua a spaccare la città. E con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del limite dei 30 km/h, il confronto politico è destinato a intensificarsi.