
Roma, è boom di richieste di donne per trapianti di capelli
Il trapianto di capelli, un tempo associato quasi esclusivamente agli uomini, sta vivendo una trasformazione profonda. Oggi sono le donne, dalle ventenni alle cinquantenni, a guidare la crescita del settore. A influenzare questa tendenza sono i social, dove video di trasformazioni e testimonianze personali accumulano milioni di visualizzazioni e contribuiscono a normalizzare un tema che per anni è stato avvolto da pudore e silenzi.
Secondo l’International Society of Hair Restoration Surgery, tra il 2021 e il 2024 il numero di pazienti donne è cresciuto del 16,5% su scala mondiale. Nel Regno Unito, circa otto milioni di donne convivono con la perdita di capelli, un disagio spesso legato a fattori genetici, stress, squilibri ormonali o depressione post-partum. Ma il trapianto rimane un intervento complesso, costoso e non adatto a tutte: i prezzi oscillano tra 3.000 e 10.000 sterline e solo una minoranza delle pazienti risulta idonea. Gli specialisti ricordano che è necessario valutare attentamente la zona donatrice, stabilizzare la caduta e affidarsi a centri qualificati.
Il mercato europeo dei trapianti supera i 9 miliardi di dollari e continua a espandersi. La Turchia si conferma capitale del turismo medico, attirando oltre un milione di pazienti l’anno grazie ai costi competitivi e ai pacchetti tutto incluso. Anche Italia, Francia e Spagna osservano una crescita costante, con un’offerta sempre più orientata anche alle esigenze femminili. Nel nostro Paese il prezzo medio varia tra 4.000 e 6.000 euro e il numero di pazienti donne, pur minoritario, aumenta mese dopo mese.
Il fenomeno ha una forte dimensione culturale oltre che estetica. Molte donne scelgono di raccontare online il proprio percorso attraverso video “prima e dopo”, contribuendo a rompere tabù e pregiudizi. La storia di Aria, 27 anni, raccontata dal Guardian, è emblematica: dopo anni passati a nascondere la fronte alta e due episodi di covid che hanno accelerato il diradamento, ha deciso di sottoporsi a un trapianto nel Regno Unito investendo quasi 9.000 sterline.
Accanto alla crescita della domanda aumentano però anche rischi e irregolarità. Gli esperti sottolineano che la perdita di capelli femminile è diversa da quella maschile e necessita di valutazioni specifiche. Alcune condizioni, come l’alopecia fibrosante frontale o la caduta diffusa legata a gravidanza e menopausa, rendono il trapianto sconsigliato. L’espansione del mercato ha però favorito anche la diffusione di cliniche non qualificate: secondo l’Ishrs, il 59% dei chirurghi nel mondo segnala attività legate al cosiddetto mercato nero. Nel 2024, il 10% degli interventi è stato dedicato a correggere trapianti falliti, un aumento del 6% rispetto al 2021.
Gli specialisti invitano alla prudenza: non bastano costi bassi o promesse sui social. Il trapianto resta un intervento medico complesso che richiede competenze, valutazioni approfondite e strutture certificate. In un mercato in continua espansione, la vera sfida sarà garantire sicurezza, qualità e trasparenza per tutte le pazienti che scelgono di affrontare questo percorso.