
Roma, deruba l’amica e scappa in Spagna: “beccata” su Facebook
Un’amicizia profonda, coltivata per anni tra cene, confidenze e progetti di vita condivisi, si è trasformata in un’amara vicenda giudiziaria conclusa con una condanna. Il tribunale di Roma, in piazzale Clodio, ha inflitto un anno e mezzo di reclusione a Nubis Berta Alvarez, 59 anni, originaria del Nicaragua e residente nella Capitale, riconosciuta colpevole di furto aggravato per aver approfittato del rapporto fiduciario con l’amica Micaela P., 50enne di Pavia, anche lei residente a Roma.
Le due donne erano legate da un rapporto stretto e decennale. Si frequentavano abitualmente, cenavano insieme, condividevano momenti di quotidianità e, secondo quanto emerso nel processo, avevano persino accarezzato l’idea di andare a vivere insieme. Un legame che rende ancora più grave, secondo i giudici, la condotta dell’imputata, che ha sfruttato quella familiarità per mettere a segno un furto ingente all’interno dell’abitazione dell’amica.
I fatti risalgono al 26 febbraio 2022. Quel giorno Alvarez, incensurata e di professione badante, era stata invitata a cena nell’appartamento della 50enne, in zona Tomba di Nerone. Un incontro apparentemente normale, simile a molti altri già avvenuti in passato. Ma mentre la padrona di casa si fidava della presenza dell’amica, la 59enne approfittava della situazione per sottrarre una quantità rilevante di beni preziosi e denaro contante, prelevati direttamente da quello che per l’accusa era un vero e proprio scrigno domestico.
In un primo momento la Procura aveva ipotizzato che durante la cena la vittima fosse stata resa incapace di reagire mediante l’uso di una sostanza, ma questo elemento non ha trovato riscontri sufficienti ed è stato escluso nel corso del dibattimento. Resta però accertato il furto, sia per l’entità del bottino sia per le circostanze in cui è avvenuto.
Tra gli oggetti sottratti figura un Rolex Datejust dal valore stimato intorno ai tremila euro, insieme a numerosi gioielli di valore affettivo ed economico: anelli in oro con zaffiro, rubini, turchese e diamantino, un torchon in oro giallo e bianco con brillanti, una croce in oro bianco con brillantini incastonati, collane in oro e corallo e diversi bracciali realizzati in oro bianco, rosa e giallo. A questi si aggiungeva una consistente somma di denaro contante.
Secondo quanto ricostruito in aula, la 50enne conservava in casa oltre ottomila euro in contanti, suddivisi in diversi sacchetti. Tre mazzette contenevano rispettivamente 975, 1.799 e 4.007 euro, a cui si sommavano altri 964 euro in un sacchetto bianco, più ulteriori 350 euro sciolti. Denaro che, stando alle indagini, sarebbe stato in parte utilizzato da Alvarez per finanziare un viaggio in Spagna nell’aprile 2022.
Un viaggio che ha avuto un peso simbolico nel procedimento. La 59enne, infatti, aveva documentato lo spostamento sui social network, pubblicando su Facebook alcune immagini accompagnate dalla scritta in corsivo «Ciao Italia» mentre si trovava su un treno diretto oltre confine. Un dettaglio che, agli occhi degli investigatori, ha contribuito a rafforzare il quadro accusatorio.
La sentenza ha riconosciuto l’aggravante dell’abuso di fiducia, sottolineando come il furto non sia stato solo un reato patrimoniale, ma anche la rottura irreparabile di un rapporto umano costruito nel tempo. Un’amicizia che, da progetto di vita condiviso, si è trasformata in un processo penale e in una condanna.
M.M.