
Roma da sola in testa alla classifica, Gasperini predica calma
Un’altra vittoria in trasferta, nel non semplice campo di Cremona, lancia la Roma di Gasperini in vetta alla Serie A in solitaria, complice lo stop nel derby dell’Inter. La doppia “S” Soulè-Svilar continua ad essere un fattore: le giocate dell’attaccante stanno sostenendo gli sforzi offensivi giallorossi, mentre gli interventi del portiere stanno blindando la porta in maniera quasi impenetrabile.
Quello di ieri è stato un match solido, deciso dalle reti di Soulé, Wesley e dal tanto atteso primo gol di Ferguson. Nel post partita, il tecnico si presenta sorridente, consapevole del momento e della forza della sua squadra. «Sogno scudetto? L’ho già spiegato bene… quando sei in queste posizioni è giusto sognare», racconta a DAZN. «Sappiamo che si avverano raramente, ma è bello viverli. Finché si può dobbiamo portarlo avanti… facciamo finta di svegliarci e poi ci addormentiamo un altro po’ per allungarlo».
Una battuta che fotografa perfettamente il clima dello spogliatoio: entusiasmo, ma piedi ben saldi a terra. Gasperini dedica parole importanti anche ai suoi giocatori. Il gol di Ferguson, finalmente sbloccatosi, pesa come una liberazione collettiva: «Siamo contenti per lui, ma è stato un gol importantissimo per la squadra. Si vedeva che stavamo giocando bene e che avevamo chance per segnare». Determinanti anche i cambi, con El Aynaoui protagonista dell’assist per il raddoppio. Gasp però non risparmia una stoccata all’attuale regolamento: «Io li utilizzo tutti, ma i cinque cambi non mi entusiasmano. Il calcio è anche resistenza, cambiare mezza squadra rende le partite più equilibrate ma, a volte, meno belle».
Il tema caldo del dopogara è però l’espulsione arrivata poco prima del secondo e terzo gol giallorosso. Un rosso maturato dopo un diverbio con il quarto uomo Crezzini, che non è andato giù al tecnico: «È stato un mio normale gesto di disappunto. Forse il quarto uomo ha voluto fare il protagonista», ha tuonato in conferenza stampa. A DAZN aggiunge una versione ancora più netta: «I dieci minuti finali del primo tempo sono stati pesanti. All’inizio del secondo, quando è arrivata l’espulsione, non ho detto veramente niente. Il quarto uomo avrebbe potuto intervenire sul rigore del primo tempo, quindi ha fatto due errori: poteva far qualcosa prima e ha agito solo dopo. Per me si è comportato molto male».
Spazio anche ai singoli e al tema dell’attacco. Baldanzi, schierato titolare nel ruolo di centravanti adattato, conquista il tecnico: «Mi è piaciuto moltissimo. Il ruolo può farlo anche con le sue caratteristiche, e l’ha fatto molto bene. Ora abbiamo più possibilità e convinzione nel fare gol». La Roma ritrova fluidità offensiva e un repertorio tattico più ampio, arma fondamentale nella corsa al vertice.
A chiudere, una parentesi più leggera: il murales apparso alla Garbatella che ritrae Gasperini come uno stregone intento a preparare una pozione magica. L’allenatore sorride: «Sembro un incrocio tra Mago Merlino e la Befana», scherza. «Ma gli ingredienti sono quelli giusti… cerchiamo di aggiungerci anche un po’ di spezie e di sale».
Un’immagine perfetta per una squadra che, giorno dopo giorno, aggiunge gusto a un sogno che inizia a sembrare un po’ meno lontano.